Hi, my name is Roz Savage and I row across oceans. Four years ago, I rowed solo across the Atlantic, and since then, I've done two out of three stages across the Pacific, from San Francisco to Hawaii and from Hawaii to Kiribati. And tomorrow, I'll be leaving this boat to fly back to Kiribati to continue with the third and final stage of my row across the Pacific. Cumulatively, I will have rowed over 8,000 miles, taken over three million oar strokes and spent more than 312 days alone on the ocean on a 23 foot rowboat. This has given me a very special relationship with the ocean. We have a bit of a love/hate thing going on. I feel a bit about it like I did about a very strict math teacher that I once had at school. I didn't always like her, but I did respect her, and she taught me a heck of a lot. So today I'd like to share with you some of my ocean adventures and tell you a little bit about what they've taught me, and how I think we can maybe take some of those lessons and apply them to this environmental challenge that we face right now.
Ciao! Mi chiamo Roz Savage e attraverso gli oceani a remi. Quattro anni fa ho attraversato in solitaria l'Atlantico in barca a remi e da allora ho completato due tratte su tre della traversata dell'Oceano Pacifico da San Francisco alle Hawaii e dalle Hawaii a Kiribati. Domani lascerò questa nave per tornare in volo a Kiribati per proseguire con la terza e ultima tratta dell'attraversamento in barca a remi del Pacifico. Ho remato complessivamente per più di 12.800 chilometri in più di 3 milioni di remate e trascorrendo più di 312 giorni da sola sull'oceano, in una barca a remi di 7 metri. Per questo ho sviluppato una relazione molto speciale con l'oceano. Si tratta di amore-odio. Sento le stesse emozioni che provavo nei confronti di un'insegnante di matematica molto severa che avevo a scuola. Non sempre mi piaceva, ma la rispettavo. Mi ha insegnato un mucchio di cose. Così oggi vorrei condividere con voi alcune delle mie avventure oceaniche e raccontarvi un po' di quello che mi hanno insegnato e di come possiamo prendere alcune di queste lezioni e applicarle a questa sfida ecologica che stiamo affrontando proprio ora.
Now, some of you might be thinking, "Hold on a minute. She doesn't look very much like an ocean rower. Isn't she meant to be about this tall and about this wide and maybe look a bit more like these guys?" You'll notice, they've all got something that I don't. Well, I don't know what you're thinking, but I'm talking about the beards. (Laughter) And no matter how long I've spent on the ocean, I haven't yet managed to muster a decent beard, and I hope that it remains that way.
A questo punto, qualcuno di voi potrebbe pensare: "Un attimo. Non assomiglia a un rematore oceanico. Non dovrebbe essere alta così e di questa taglia e magari assomigliare di più a questi ragazzi?" Noterete che hanno tutti qualcosa che io non ho. Be', non so a cosa stiate pensando. Stavo parlando della barba. E non importa quanto a lungo sono stata sull'oceano, non sono ancora riuscita a farmi crescere una barba decente. E spero che anche in futuro sarà così.
For a long time, I didn't believe that I could have a big adventure. The story that I told myself was that adventurers looked like this. I didn't look the part. I thought there were them and there were us, and I was not one of them. So for 11 years, I conformed. I did what people from my kind of background were supposed to do. I was working in an office in London as a management consultant. And I think I knew from day one that it wasn't the right job for me. But that kind of conditioning just kept me there for so many years, until I reached my mid-30s and I thought, "You know, I'm not getting any younger. I feel like I've got a purpose in this life, and I don't know what it is, but I'm pretty certain that management consultancy is not it.
Ho vissuto molti anni nella convinzione di non essere all'altezza di vivere una grande avventura. Dicevo a me stessa che gli avventurieri erano così. Non mi sentivo adatta. C'erano loro e c'eravamo noi e io non ero una di loro. A questo mi sono uniformata per 11 anni. Ho fatto quello che ci si aspettava dal mio tipo di ambiente. Lavoravo in un ufficio a Londra, come consulente aziendale. Ma penso di aver saputo, fin dal primo giorno, che non era il posto giusto per me. Ma quel tipo di condizionamento mi ha lasciato lì per così tanti anni, finché ho compiuto i trentacinque anni e ho pensato: "Non sono più tanto giovane. Sento di avere uno scopo nella vita e non so quale sia, ma sono abbastanza certa che non sia fare la consulente aziendale".
So, fast forward a few years. I'd gone through some changes. To try and answer that question of, "What am I supposed to be doing with my life?" I sat down one day and wrote two versions of my own obituary, the one that I wanted, a life of adventure, and the one that I was actually heading for which was a nice, normal, pleasant life, but it wasn't where I wanted to be by the end of my life. I wanted to live a life that I could be proud of. And I remember looking at these two versions of my obituary and thinking, "Oh boy, I'm on totally the wrong track here. If I carry on living as I am now, I'm just not going to end up where I want to be in five years, or 10 years, or at the end of my life." I made a few changes, let go of some loose trappings of my old life, and through a bit of a leap of logic, decided to row across the Atlantic Ocean.
Ora, andiamo avanti di qualche anno. Avevo fatto alcuni cambiamenti, per provare e rispondere a quella domanda su cosa avrei dovuto fare della mia vita. E un giorno mi sedetti a scrivere due versioni del mio necrologio: uno era ciò che volevo, una vita avventurosa, l'altro era quello verso cui mi stavo dirigendo, cioè una vita bella, normale, piacevole, ma non quella in cui avrei voluto trovarmi alla fine dei miei giorni. Volevo una vita di cui essere fiera. Osservando queste due versioni di necrologio, ricordo di aver pensato: "Caspita, qui sono proprio fuori strada! Se continuo così, non finirò dove voglio fra cinque anni o dieci o alla fine della mia vita." Feci qualche piccola modifica, lasciai andare alcuni orpelli della vecchia vita, e saltando un paio di passaggi logici, decisi di attraversare l'Atlantico a remi.
(Laughter)
(Risata)
The Atlantic Rowing Race runs from the Canaries to Antigua, it's about 3,000 miles, and it turned out to be the hardest thing I had ever done. Sure, I had wanted to get outside of my comfort zone, but what I'd sort of failed to notice was that getting out of your comfort zone is, by definition, extremely uncomfortable. And my timing was not great either: 2005, when I did the Atlantic, was the year of Hurricane Katrina. There were more tropical storms in the North Atlantic than ever before, since records began. And pretty early on, those storms started making their presence known.
La traversata dell'Atlantico a remi va dalle Canarie ad Antigua, per circa 3.000 miglia. È risultata essere la cosa più dura che abbia mai fatto. Certo, ho voluto uscire dalla mia zona di comfort e ho potuto rilevare che uscire dalla propria zona di comfort è, per definizione, estremamente spiacevole. E i miei tempi non erano granché. Il 2005, quando attraversai l'Atlantico, fu l'anno dell'uragano Katrina. Ci furono più tempeste tropicali che mai, nell'Atlantico del Nord, da quando iniziò il record. Queste tempeste si fecero sentire abbastanza presto.
All four of my oars broke before I reached halfway across. Oars are not supposed to look like this. But what can you do? You're in the middle of the ocean. Oars are your only means of propulsion. So I just had to look around the boat and figure out what I was going to use to fix up these oars so that I could carry on. So I found a boat hook and my trusty duct tape and splintered the boat hook to the oars to reinforce it. Then, when that gave out, I sawed the wheel axles off my spare rowing seat and used those. And then when those gave out, I cannibalized one of the broken oars. I'd never been very good at fixing stuff when I was living my old life, but it's amazing how resourceful you can become when you're in the middle of the ocean and there's only one way to get to the other side.
Mi si ruppero tutti e quattro i remi prima di arrivare a metà percorso. I remi non dovrebbero avere questo aspetto. Ma cosa si può fare? Sei in mezzo all'oceano. I remi sono il tuo unico mezzo di propulsione. Così mi sono guardata intorno e ho immaginato cosa avrei potuto usare per riparare i remi e poter proseguire. Così ho trovato un mezzomarinaio e il mio fidato nastro adesivo e ho aggangiato il mezzomarinaio ai remi per rinforzarli. Poi, quando quello è diventato inutilizzabile, ho segato gli assali ruota del mio sedile di riserva e ho usato quelli. E quando quelli sono diventati inutilizzabili, ho fatto a pezzi uno dei remi rotti. Non ero mai stata molto brava ad aggiustare le cose nella mia vecchia vita, ma è straordinario quanto puoi diventare piena di risorse quando sei in mezzo all'oceano e c'è un solo modo per arrivare dall'altra parte.
And the oars kind of became a symbol of just in how many ways I went beyond what I thought were my limits. I suffered from tendinitis on my shoulders and saltwater sores on my bottom. I really struggled psychologically, totally overwhelmed by the scale of the challenge, realizing that, if I carried on moving at two miles an hour, 3,000 miles was going to take me a very, very long time. There were so many times when I thought I'd hit that limit, but had no choice but to just carry on and try and figure out how I was going to get to the other side without driving myself crazy.
I remi sono diventati un simbolo di quanti modi ho trovato per superare quelli che pensavo fossero i miei limiti. Ho sofferto di tendinite alle spalle e l'acqua salata mi ha fatto venire delle piaghe sul didietro. Ho sofferto molto psicologicamente totalmente sovrastata dalle dimensioni della sfida, realizzando che, se avessi proseguito a 3 km all'ora, per farne 4.800 avrei impiegato molto, molto tempo. Ci sono state così tante volte in cui ho pensato di aver raggiunto il limite ma non avevo altra scelta se non andare avanti e cercare di capire come avrei fatto ad arrivare dall'altra parte senza impazzire.
And eventually after 103 days at sea, I arrived in Antigua. I don't think I've ever felt so happy in my entire life. It was a bit like finishing a marathon and getting out of solitary confinement and winning an Oscar all rolled into one. I was euphoric. And to see all the people coming out to greet me and standing along the cliff tops and clapping and cheering, I just felt like a movie star. It was absolutely wonderful. And I really learned then that, the bigger the challenge, the bigger the sense of achievement when you get to the end of it.
E alla fine dopo 103 giorni in mare ho raggiunto Antigua. Non penso di essere mai stata più felice in tutta la mia vita. È stato un po' come finire una maratona e uscire dall'isolamento e vincere l'Oscar contemporaneamente. Ero euforica. Vedere tutte le persone venir fuori a salutarmi, stare sul ciglio della scogliera, applaudirmi e incoraggiarmi, mi ha fatto sentire come una stella del cinema. È stato assolutamente meraviglioso. Ho davvero imparato, che più grande è la sfida più grande è il senso di realizzazione quando la si porta a termine.
So this might be a good moment to take a quick time-out to answer a few FAQs about ocean rowing that might be going through your mind. Number one that I get asked: What do you eat? A few freeze-dried meals, but mostly I try and eat much more unprocessed foods. So I grow my own beansprouts. I eat fruits and nut bars, a lot of nuts. And generally arrive about 30 pounds lighter at the other end. Question number two: How do you sleep? With my eyes shut. Ha-ha. I suppose what you mean is: What happens to the boat while I'm sleeping? Well, I plan my route so that I'm drifting with the winds and the currents while I'm sleeping. On a good night, I think my best ever was 11 miles in the right direction. Worst ever, 13 miles in the wrong direction. That's a bad day at the office. What do I wear? Mostly, a baseball cap, rowing gloves and a smile -- or a frown, depending on whether I went backwards overnight -- and lots of sun lotion. Do I have a chase boat? No I don't. I'm totally self-supporting out there. I don't see anybody for the whole time that I'm at sea, generally. And finally: Am I crazy? Well, I leave that one up to you to judge.
Allora questo può essere un buon momento per rispondere brevemente ad alcune domande sul tema "remare nell'oceano" che potrebbero venirvi in mente. Numero uno tra le domande più frequenti: "Cosa si mangia?" Pochi pasti liofilizzati, più che altro ho mangiato cibi non trattati. Ho coltivato i miei germogli di fagiolo. Ho magiato frutta e croccante, molte noci, e di solito si arriva alleggeriti di circa 13 kg dall'altra parte. Domanda numero due: "Come dormi?" Con gli occhi chiusi. Haha. Credo che quello che si intende sia: "Cosa succede alla barca mentre si dorme?" Be', pianifico la rotta per andare alla deriva di venti e correnti mentre sto dormendo. In una buona notte, nel migliore dei casi sono stati 18 km nella direzione giusta. Nel caso peggiore, 21 km nella direzione sbagliata. Quella è stata una brutta giornata. Come mi vesto? Per lo più, un cappellino da baseball, guanti per remare e un sorriso, o un cipiglio, a seconda se sono andata avanti o indietro durante la notte. E un sacco di crema solare. Ho una barca di supporto? No. Sono completamente indipendente là fuori. Non vedo nessuno per tutto il tempo in cui sono in mare, di solito. E infine: "Sono pazza?" Be', giudicatelo voi stessi.
So, how do you top rowing across the Atlantic? Well, naturally, you decide to row across the Pacific. Well, I thought the Atlantic was big, but the Pacific is really, really big. I think we tend to do it a little bit of a disservice in our usual maps. I don't know for sure that the Brits invented this particular view of the world, but I suspect we might have done so: we are right in the middle, and we've cut the Pacific in half and flung it to the far corners of the world. Whereas if you look in Google Earth, this is how the Pacific looks. It pretty much covers half the planet. You can just see a little bit of North America up here and a sliver of Australia down there. It is really big -- 65 million square miles -- and to row in a straight line across it would be about 8,000 miles. Unfortunately, ocean rowboats very rarely go in a straight line. By the time I get to Australia, if I get to Australia, I will have rowed probably nine or 10,000 miles in all.
Quindi, cosa fare dopo aver remato per l'Atlantico? Naturalmente si decide di remare per il Pacifico. Be', pensavo che l'Atlantico fosse grande, ma il Pacifico è molto, molto grande. Penso che le nostre comuni mappe presentino qualche problema. Non sono sicura che gli Inglesi abbiano inventato questa particolare visione del mondo, ma sospetto che l'abbiamo fatto perché siamo lì, proprio nel mezzo. E abbiamo tagliato il Pacifico in due relegandolo agli angoli del mondo, mentre, se guardiamo su Google Earth, è così che appare il Pacifico. Copre almeno almeno metà del pianeta. Si vede solo un po' di America del Nord lassù e un frammento di Australia lì sotto. È molto grande. 179 milioni di chilometri quadrati. Per attraversarlo a remi in linea retta ci vogliono circa 12.800 km. Sfortunatamente, le barche a remi oceaniche molto raramente proseguono in linea retta. Per arrivare in Australia, se ci arriverò, avrò remato probabilmente 15 o 16.000 km in tutto.
So, because nobody in their straight mind would row straight past Hawaii without dropping in, I decided to cut this very big undertaking into three segments. The first attempt didn't go so well. In 2007, I did a rather involuntary capsize drill three times in 24 hours. A bit like being in a washing machine. Boat got a bit dinged up, so did I. I blogged about it. Unfortunately, somebody with a bit of a hero complex decided that this damsel was in distress and needed saving. The first I knew about this was when the Coast Guard plane turned up overhead. I tried to tell them to go away. We had a bit of a battle of wills. I lost and got airlifted. Awful, really awful. It was one of the worst feelings of my life, as I was lifted up on that winch line into the helicopter and looked down at my trusty little boat rolling around in the 20 foot waves and wondering if I would ever see her again. So I had to launch a very expensive salvage operation and then wait another nine months before I could get back out onto the ocean again.
Così, dal momento che nessuno sano di mente remerebbe diritto attraverso le Hawaii senza fermarcisi, ho deciso di suddividere questa enorme impresa in tre tratte. Il primo tentativo non è andato molto bene. Nel 2007 ho fatto esercizi di ribaltamento involontari per tre volte in 24 ore. Un po' come stare in una lavatrice. La barca ce l'ha fatta, e io anche. Ho parlato di questo nel mio blog. Sfortunatamente, qualcuno con un po' di complesso dell'eroe decise che questa donzella fosse in pericolo e che avesse bisogno di essere salvata. L'ho saputo quando ho visto l'aereo della guardia costiera sopra la testa. Ho provato a dire loro di andare via. C'è stato un po' di scontro di volontà. Ho perso e sono stata tirata su in aria. Brutto, molto brutto. Una delle sensazioni più brutte della mia vita. Quando sono stata caricata dal verricello nell'elicottero ho guardato giù la mia fidata piccola barca in balia di onde alte 6 metri e mi sono chiesta se l'avrei mai più rivista. Così ho dovuto dare il via a un'operazione di salvataggio molto costosa e aspettare altri nove mesi prima di poter ritornare di nuovo in mare.
But what do you do? Fall down nine times, get up 10. So, the following year, I set out and, fortunately, this time made it safely across to Hawaii. But it was not without misadventure. My watermaker broke, only the most important piece of kit that I have on the boat. Powered by my solar panels, it sucks in saltwater and turns it into freshwater. But it doesn't react very well to being immersed in ocean, which is what happened to it. Fortunately, help was at hand.
Ma cosa fai? Se cadi nove volte, ti alzi dieci. Così, l'anno successivo, sono salpata e, per fortuna, questa volta ce l'ho fatta fino alle Hawaii sana e salva. Ma non senza disavventure. Il dissalatore si è rotto, il più importante strumento che ho in barca. Alimentato da pannelli solari, aspira l'acqua salata e la trasforma in acqua dolce. Ma non gradisce troppo essere immerso nell'oceano, come gli è accaduto. Per fortuna, l'aiuto era a portata di mano.
There was another unusual boat out there at the same time, doing as I was doing, bringing awareness to the North Pacific Garbage Patch, that area in the North Pacific about twice the size of Texas, with an estimated 3.5 million tons of trash in it, circulating at the center of that North Pacific Gyre. So, to make the point, these guys had actually built their boat out of plastic trash, 15,000 empty water bottles latched together into two pontoons. They were going very slowly. Partly, they'd had a bit of a delay. They'd had to pull in at Catalina Island shortly after they left Long Beach because the lids of all the water bottles were coming undone, and they were starting to sink. So they'd had to pull in and do all the lids up.
C'era un'altra insolita barca là fuori che faceva nello stesso periodo quello che facevo io, portando consapevolezza della chiazza di immondizia del Pacifico del Nord, quell'area del Pacifico del Nord grande il doppio del Texas, con dentro circa 3,5 milioni di tonnellate di immondizia, circolante al centro del Vortice del Nord Pacifico. Per fare il punto, questi ragazzi hanno effettivamente costruito la loro barca con rifiuti di plastica, 15.000 bottiglie di plastica vuote legate insieme in due scafi. Stavano andando molto lentamente. In parte, avevano avuto un po' di ritardo. Si erano dovuti fermare all'isola Catalina poco dopo aver lasciato Long Beach perché i tappi di tutte le bottiglie d'acqua non stavano tenendo, e iniziavano ad affondare. Perciò hanno dovuto tirare su e aprire tutti i tappi.
But, as I was approaching the end of my water reserves, luckily, our courses were converging. They were running out of food; I was running out of water. So we liaised by satellite phone and arranged to meet up. And it took about a week for us to actually gradually converge. I was doing a pathetically slow speed of about 1.3 knots, and they were doing only marginally less pathetic speed of about 1.4: it was like two snails in a mating dance. But, eventually, we did manage to meet up and Joel hopped overboard, caught us a beautiful, big mahi-mahi, which was the best food I'd had in, ooh, at least three months.
Ma, mentre mi avvicinavo alla fine delle mie riserve d'acqua, fortunatamente, le nostre strade stavano convergendo. Loro stavano finendo il cibo; io stavo terminando l'acqua. Così abbiamo tenuto i contatti tramite telefono satellitare e siamo riusciti ad incontrarci. C'è voluta una settimana per convergere gradualmente. Stavo andando ad una velicità pateticamente bassa di circa 1,3 nodi, e loro stavano facendo solo marginalmente meglio a circa 1,4. Sembravamo due lumache in una danza di accoppiamento. Ma, alla fine, riuscimmo ad incontrarci e Joel saltò fuori bordo, catturò un gran bel mahi mahi, il miglior pasto che abbia avuto in - ooh - tre mesi, come minimo.
Fortunately, the one that he caught that day was better than this one they caught a few weeks earlier. When they opened this one up, they found its stomach was full of plastic. And this is really bad news because plastic is not an inert substance. It leaches out chemicals into the flesh of the poor critter that ate it, and then we come along and eat that poor critter, and we get some of the toxins accumulating in our bodies as well. So there are very real implications for human health.
Per fortuna, quello che catturò quel giorno era meglio di quello che aveva catturato alcune settimane prima. Dopo averlo aperto gli avevano trovato lo stomaco pieno di plastica. E questa è una notizia molto brutta perché la plastica non è una sostanza inerte. Rilascia sostanze chimiche nella carne della povera creatura che la mangia, e quando arriviamo e ci cibiamo della povera creatura, anche noi accumuliamo alcune delle tossine nei nostri corpi. Quindi ci sono implicazioni molto reali per la salute umana.
I eventually made it to Hawaii still alive. And, the following year, set out on the second stage of the Pacific, from Hawaii down to Tarawa. And you'll notice something about Tarawa; it is very low-lying. It's that little green sliver on the horizon, which makes them very nervous about rising oceans. This is big trouble for these guys. They've got no points of land more than about six feet above sea level. And also, as an increase in extreme weather events due to climate change, they're expecting more waves to come in over the fringing reef, which will contaminate their fresh water supply. I had a meeting with the president there, who told me about his exit strategy for his country. He expects that within the next 50 years, the 100,000 people that live there will have to relocate to New Zealand or Australia. And that made me think about how would I feel if Britain was going to disappear under the waves; if the places where I'd been born and gone to school and got married, if all those places were just going to disappear forever. How, literally, ungrounded that would make me feel.
Alla fine sono arrivata alle Hawaii ancora viva. E, l'anno successivo, ho impostato la seconda tratta del Pacifico, dalle Hawaii giù fino a Tarawa. Noterete qualcosa su Tarawa: è molto bassa. È un frammento verde sull'orizzonte. Gli abitanti sono molto nervosi per l'innalzamento degli oceani. È un grosso problema per queste persone. Non hanno nessun punto di terra più alto di 2 metri sul livello del mare. E inoltre, come inasprimento degli eventi meteorologici estremi per il cambiamento climatico, si aspettano che più onde oltrepassino la barriera corallina, e queste contamineranno le loro riserve di acqua dolce. Là ho avuto un incontro con il presidente, che mi ha raccontato la sua strategia per evacuare il paese. Si aspetta che nell'arco dei prossimi 50 anni, bisognerà trasferire le centomila persone che vivono lì in Nuova Zelanda o in Australia. Questo mi ha fatto pensare a quello che proverei se l'Inghilterra stesse per scomparire sotto le onde. Se i luoghi che mi hanno vista nascere, andare a scuola e sposarmi se tutti questi luoghi stessero per scomparire per sempre, mi sentirei letteralmente sradicata.
Very shortly, I'll be setting out to try and get to Australia, and if I'm successful, I'll be the first woman ever to row solo all the way across the Pacific. And I try to use this to bring awareness to these environmental issues, to bring a human face to the ocean. If the Atlantic was about my inner journey, discovering my own capabilities, maybe the Pacific has been about my outer journey, figuring out how I can use my interesting career choice to be of service to the world, and to take some of those things that I've learned out there and apply them to the situation that humankind now finds itself in.
In breve, mi sto preparando per cercare di raggiungere l'Australia e, se avrò successo, sarò la prima donna ad attraversare in solitaria il Pacifico. Cercherò di servirmi di questo per portare consapevolezza su queste questioni ambientali e dare un volto umano all'oceano. L'Atlantico è stato il mio viaggio interirore, la scoperta delle mie capacità. Forse il Pacifico sarà un viaggio verso l'esterno, per capire come utilizzare la mia particolare scelta di carriera per essere al servizio del mondo, e per prendere alcune di queste cose che ho imparato là fuori e applicarle alla situazione in cui si trova il genere umano.
I think there are probably three key points here. The first one is about the stories that we tell ourselves. For so long, I told myself that I couldn't have an adventure because I wasn't six foot tall and athletic and bearded. And then that story changed. I found out that people had rowed across oceans. I even met one of them and she was just about my size. So even though I didn't grow any taller, I didn't sprout a beard, something had changed: My interior dialogue had changed. At the moment, the story that we collectively tell ourselves is that we need all this stuff, that we need oil. But what about if we just change that story? We do have alternatives, and we have the power of free will to choose those alternatives, those sustainable ones, to create a greener future.
Penso ci siano tre punti fondamentali. Il primo riguarda le storie che raccontiamo a noi stessi. Per molto tempo ho raccontato a me stessa che non potevo vivere un'avventura perché non ero alta due metri, atletica e barbuta. Poi la storia è cambiata. Ho scoperto che della gente aveva remato attraverso gli oceani. Ho incontrato una di loro e lei era proprio della mia taglia. Quindi anche se non sono diventata più alta, se non mi è spuntata la barba, qualcosa è cambiato. Il mio dialogo interno è cambiato. In questo momento, la storia che ci stiamo raccontando collettivamente è che abbiamo bisogno di tutta questa roba, che abbiamo bisogno del petrolio. Ma cosa potrebbe succedere se solo cambiassimo la storia? Abbiamo delle alternative e abbiamo il potere del libero arbitrio per scegliere queste alternative, cioè quelle sostenibili per creare un futuro più verde.
The second point is about the accumulation of tiny actions. We might think that anything that we do as an individual is just a drop in the ocean, that it can't really make a difference. But it does. Generally, we haven't got ourselves into this mess through big disasters. Yes, there have been the Exxon Valdezes and the Chernobyls, but mostly it's been an accumulation of bad decisions by billions of individuals, day after day and year after year. And, by the same token, we can turn that tide. We can start making better, wiser, more sustainable decisions. And when we do that, we're not just one person. Anything that we do spreads ripples. Other people will see if you're in the supermarket line and you pull out your reusable grocery bag. Maybe if we all start doing this, we can make it socially unacceptable to say yes to plastic in the checkout line. That's just one example. This is a world-wide community.
Il secondo punto riguarda la somma delle piccole azioni. Possiamo pensare che tutto quello che facciamo come individui sia soltanto una goccia nel mare, che non possa realmente fare la differenza. Ma la fa. In genere, non ci siamo messi in questo casino attraverso grandi catastrofi. Certo, ci sono stati gli Exxon Valdez e le Chernobyl, ma per lo più, si è trattato di un accumulo di decisioni errate di miliardi di individui giorno dopo giorno e anno dopo anno. E, nello stesso modo, possiamo invertire la rotta. Possiamo iniziare a prendere decisioni migliori, più sagge e più sostenibili. E quando facciamo ciò, non siamo più solo un individuo. Ogni cosa che facciamo diffonde delle increspature. Le altre persone vedranno, se alle casse del supermercato tirerete fuori la vostra borsa della spesa riutilizzabile. Forse, se tutti iniziano a farlo, si può rendere socialmente inaccettabile dire di sì alla plastica alle casse. Questo è solo un esempio. Questa è una comunità con estensione globale.
The other point: It's about taking responsibility. For so much of my life, I wanted something else to make me happy. I thought if I had the right house or the right car or the right man in my life, then I could be happy. But when I wrote that obituary exercise, I actually grew up a little bit in that moment and realized that I needed to create my own future. I couldn't just wait passively for happiness to come and find me. And I suppose I'm a selfish environmentalist. I plan on being around for a long time, and when I'm 90 years old, I want to be happy and healthy. And it's very difficult to be happy on a planet that's racked with famine and drought. It's very difficult to be healthy on a planet where we've poisoned the earth and the sea and the air.
L'ultimo punto riguarda le responsabilità che dobbiamo prendere. Ho voluto per tanto tempo nella mia vita qualcosa che mi facesse felice. Ho pensato che se avessi avuto la casa giusta, l'auto giusta, o l'uomo giusto nella mia vita sarei potuta essere felice. Ma quando ho scritto l'esercizio del necrologio, sono cresciuta in quel momento e ho realizzato che avevo bisogno di creare il mio futuro. Non potevo solo aspettare passivamente che la felicità arrivasse e mi trovasse. E penso di essere un'ambientalista egoista. Intendo stare in giro per molto tempo e quando avrò 90 anni voglio essere felice e in salute. Ed è molto difficile essere felici su un pianeta che è devastato dalla carestia e dalla siccità. È molto difficle essere in salute su un pianeta dove la terra è avvelenata insieme ai mari e all'aria.
So, shortly, I'm going to be launching a new initiative called Eco-Heroes. And the idea here is that all our Eco-Heroes will log at least one green deed every day. It's meant to be a bit of a game. We're going to make an iPhone app out of it. We just want to try and create that awareness because, sure, changing a light bulb isn't going to change the world, but that attitude, that awareness that leads you to change the light bulb or take your reusable coffee mug, that is what could change the world.
Quindi, a breve, mi lancerò in una nuova iniziativa chiamata Eco-eroi. L'idea è che tutti i nostri Eco-eroi registreranno almeno un'azione verde al giorno. Sarà quasi un gioco. Faremo un'applicazione iPhone per questo. Vogliamo provare a creare quella consapevolezza perché, di sicuro, cambiare una lampadina non cambierà il mondo, ma quell'atteggiamento, quella consapevolezza che porta a cambiare la lampadina o a prendere una tazzina da caffè riutilizzabile, questo è quello che può cambiare il mondo.
I really believe that we stand at a very important point in history. We have a choice. We've been blessed, or cursed, with free will. We can choose a greener future, and we can get there if we all pull together to take it one stroke at a time.
Sono convinta che ci troviamo ad un punto molto importante nella storia. Abbiamo una scelta. Siamo stati benedetti, o maledetti, con il libero arbitrio. Possiamo scegliere un futuro più verde. E ci arriveremo se tiriamo tutti insieme, con un colpo di remi alla volta.
Thank you.
Grazie.
(Applause)
(Applausi)