Nel nostro mondo globalizzato e iperconnesso siamo esposti sempre più a fenomeni complessi. Per averci a che fare e comprenderli, servono enormi quantità e qualità di dati. Tutti noi, dal semplice cittadino all'azienda globale. Ne va della nostra sopravvivenza dignitosa. L’uso militarizzato dei dati della pandemia ne è la prova lampante. E presto arriveranno i cambiamenti climatici, le migrazioni, l'energia, la povertà...
Il Nuovo Abitare stabilisce alleanze inedite con gli agenti computazionali – e con tutti gli attori dell’ecosistema oggi in grado di generare dati: persone, caldaie, edifici, città, animali, foreste – per renderci sensibili ai fenomeni complessi che ci circondano. I dati diventano un «common ground», un terreno comune che la computazione può tradurre da una sensibilità all’altra, espandendole. Un salto di questo genere si può realizzare solo tramite un intervento sugli immaginari, sulle culture visive, musicali, immersive e della moda.
Serve Arte nei luoghi dove si prendono le decisioni. Un’Arte di questo secolo, profondamente intrecciata nei processi della Scienza, della Tecnologia e della Società contemporanea.