What stands between Africa's current prostrate condition and a future of prosperity and abundance for its long-suffering populations? One word: knowledge. If Africa is to become a continent that offers the best life for humans, it must become a knowledge society immediately. This is what I have called "Africa's knowledge imperative."
Cosa si frappone tra l'attuale condizione di prostrazione dell'Africa e un futuro di prosperità e abbondanza per la sua popolazione sofferente? Una parola: conoscenza. Se l'Africa vuole diventare un continente che offre una vita migliore agli uomini, deve diventare una società della conoscenza, immediatamente. Questo è ciò che ho chiamato "Imperativo della conoscenza in Africa".
Our universities must reduce emphasis on producing manpower for running our civil society, our economy and our political institutions. They should be dedicated mainly to knowledge production. What sense is there in producing civil engineers who are not supported by soil scientists and geologists, who make it their business to create knowledge about our soil and our rocks? What use is there in producing lawyers without juries who produce knowledge of the underlying philosophical foundations of the legal system? We must seek knowledge. We must approach the matter of knowledge with a maniacal commitment, without let or hindrance.
Le nostre università devono ridurre l'enfasi sulla produzione di forza lavoro che governi la nostra società civile, la nostra economia e le nostre istituzioni politiche. Dovrebbero dedicarsi principalmente allo sviluppo della conoscenza. Che senso ha formare ingegneri civili se non sono affiancati da pedologi e geologi che si occupano di creare la conoscenza del nostro terreno e alle nostre rocce? Che senso ha formare avvocati senza giurie che sviluppino la conoscenza sui fondamenti filosofici alla base del sistema legale? Dobbiamo cercare la conoscenza. Dobbiamo affrontare l'argomento della conoscenza con un impegno maniacale, senza esitazione.
Though we must seek knowledge to solve problems we know of, we must also seek knowledge when there is no problem in view -- especially when there is no problem in view. We must seek to know as much of what there is to know of all things, limited only by the insufficiency of our human nature, and not only when the need arises. Those who do not seek knowledge when it is not needed will not have it when they must have it.
Benché sia necessario cercare conoscenze per risolvere i problemi che conosciamo, dobbiamo anche cercare conoscenze quando non ci sono problemi in vista -- soprattutto quando non ci sono problemi in vista. Dobbiamo cercare di sapere il più possibile su tutto, fermati solo dalla limitatezza della nostra natura umana, e non solo quando sopraggiunge il bisogno. Quelli che non cercano la conoscenza quando non serve, non l'avranno quando servirà.
The biggest crisis in Africa today is the crisis of knowledge: how to produce it, how to manage it, and how to deploy it effectively. For instance, Africa does not have a water crisis. It has a knowledge crisis regarding its water, where and what types it is, how it can be tapped and made available where and when needed to all and sundry. How does a continent that is home to some of the largest bodies of water in the world -- the Nile, the Niger, the Congo, the Zambezi and the Orange Rivers -- be said to have a water crisis, including in countries where those rivers are? And that is only surface water.
La più grande crisi odierna in Africa è quella della conoscenza: come produrla, come gestirla e come impiegarla efficacemente. Per esempio, l'Africa non sta vivendo una crisi idrica. Sta vivendo una crisi di conoscenza relativa alla sua acqua: dove sia e di che tipo, come può essere controllata e resa disponibile per tutti dove e quando serve. Com'è possibile che un continente che ospita alcuni dei bacini d'acqua più grandi del pianeta -- il Nilo, il Niger, il Congo lo Zambesi e l'Orange -- possa vivere una crisi idrica, che riguarda anche gli stati attraversati da questi fiumi? E quella è solo l'acqua in superficie.
While we wrongly dissipate our energies fighting the wrong crises, all those who invest in knowledge about us are busy figuring out how to pipe water from Libya's aquifers to quench Europe's thirst. Such is our knowledge of our water resources that many of our countries have given up on making potable water a routine presence in the lives of Africans, rich or poor, high and low, rural and urban. We eagerly accept what the merchants of misery and the global African Studies safari professoriat and their aid-addled, autonomy-fearing African minions in government, universities and civil society tell us regarding how nature has been to stinting towards Africa when it comes to the distribution of water resources in the world. We are content to run our cities and rural dwellings alike on boreholes. How does one run metropolises on boreholes and wells?
Mentre sprechiamo le nostre energie per combattere crisi inesistenti, tutti coloro che investono per ottenere conoscenze su di noi, sono impegnati a capire come pompare acqua dalle falde libiche per spegnere la sete europea. La nostra conoscenza delle risorse idriche è tale che molti dei nostri stati hanno rinunciato a rendere l'acqua potabile una costante nella vita degli africani, che siano ricchi o poveri, alti o bassi, di campagna o di città. Accettiamo con entusiasmo quello che ci dicono i mercanti di miseria e i cattedratici di Studi Africani di tutto il mondo, con i loro servi africani dipendenti dagli aiuti esteri e intimoriti dall'autonomia, nel governo, nelle università e nella società civile. Ci dicono che la natura è stata avara nei confronti dell'Africa per quanto riguarda la distribuzione di risorse idriche nel mondo. Siamo contenti di gestire le nostre abitazioni rurali e cittadine con i pozzi trivellati. Come si fa a gestire delle metropoli con pozzi e sorgenti?
Does Africa have a food crisis? Again, the answer is no. It is yet another knowledge crisis regarding Africa's agricultural resources, what and where they are, and how they can be best managed to make Africans live more lives that are worth living. Otherwise, how does one explain the fact that geography puts the source of the River Nile in Ethiopia, and its people cannot have water for their lives? And the same geography puts California in the desert, but it is a breadbasket.
L'Africa sta vivendo una crisi alimentare? Ancora una volta, la risposta è no. C'è tuttavia un'altra crisi di conoscenza sulle risorse agricole africane, quali sono e dove sono, e come possono essere gestite al meglio affinché gli africani conducano vite degne di essere vissute. Altrimenti, come si spiega il fatto che la geografia ponga la sorgente del fiume Nilo in Etiopia, ma i suoi abitanti non abbiano acqua per vivere? E la stessa geografia metta la California nel deserto, ma questa sia un granaio?
The difference, obviously, is not geography. It is knowledge. Colorado's aquifers grow California's pistachios. Why can't Libya's aquifers grow sorghum in northern Nigeria? Why does Nigeria not aspire to feed the world, not just itself? If Africa's land is so poor, as we are often told, why are outsiders, from the United Arab Emirates all the way to South Korea, buying up vast acreages of our land, to grow food, no less, to feed their people in lands that are truly more geographically stinting? The new landowners are not planning to import new topsoil to make their African acquisitions more arable. Again, a singular instance of knowledge deficiency.
La differenza, ovviamente, non è la geografia. È la conoscenza. Le falde acquifere del Colorado fanno crescere i pistacchi californiani. Perché le falde acquifere della Libia non possono far crescere il sorgo nel nord Nigeria? Perché la Nigeria non aspira a nutrire il mondo, e non solo se stessa? Se il territorio africano è così povero come ci è stato detto, perché gli stranieri, dagli Emirati Arabi Uniti fino alla Corea del Sud, comprano in blocco vaste aree della nostra terra, per coltivare cibo, addirittura, per nutrire i loro popoli in paesi con i quali la geografia è stata davvero più avara? I nuovi proprietari terrieri non pensano di importare nuovo terriccio per rendere i loro terreni in Africa più coltivabili. Ancora una volta, un esempio di mancanza di conoscenza.
In the 19th century, our predecessors, just years removed from the ravages of slavery and the slave trade, were exploring the Niger and Congo Rivers with a view to turning Africa's resources to the advantage of its people and to the rest of humanity, and their 20th-century successors were dreaming of harnessing the powers of the River Congo to light up the whole continent. Now only buccaneer capitalists from Europe are scheming of doing the same, but for exports to Europe and South Africa. And they are even suggesting that Congolese may not benefit from this scheme, because, according to them, Congolese communities are too small to make providing them with electricity a viable concern.
Nel 19° secolo, i nostri predecessori, pochi anni dopo lo scempio della schiavitù e della tratta degli schiavi, esploravano i fiumi Niger e Congo per mettere le risorse africane a disposizione della loro gente e di tutta l'umanità. I loro successori del 20° secolo sognavano di sfruttare la forza del fiume Congo per illuminare l'intero continente. Adesso solo i pirati capitalisti europei stanno progettando di fare lo stesso, ma a beneficio di Europa e Sudafrica. Stanno addirittura suggerendo che i congolesi possano essere esclusi da questo progetto perché, secondo loro, le comunità congolesi sono troppo piccole per fare della loro fornitura di energia un'impresa sostenibile.
The solution? Africa must become a knowledge society, a defining characteristic of the modern age. We neither are, nor are we on the path to becoming, a knowledge society.
La soluzione? L'Africa deve diventare una società della conoscenza, una qualità distintiva dell'era moderna. Noi non siamo, e non stiamo nemmeno diventando, una società della conoscenza.
Things have not always been this way when it comes to knowledge production and Africa. In antiquity, the world went to Africa for intellectual enrichment. There were celebrated centers of learning, attracting questers from all parts of the then-known world, seeking knowledge about that world. What happened then has implications for our present. For example, how Roman Africa managed the relationship between settlers and natives between the second and fourth centuries of our era might have something to teach us when it comes to confronting not-too-dissimilar problems at the present time. But how many classics departments do we have in our universities? Because we do not invest in knowledge, people come to Africa now not as a place of intellectual enrichment, but as a place where they sate their thirst for exotica.
Non è sempre stato così per quanto riguarda la produzione di conoscenza e l'Africa. Nell'antichità, il mondo andava in Africa per arricchirsi intellettualmente. Esistevano famosi centri di cultura, che attiravano studiosi da ogni parte del mondo conosciuto, in cerca di conoscenze su quel mondo. Quello che è accaduto allora ha ripercussioni sul nostro presente. Per esempio, il modo in cui l'Africa romana ha gestito la relazione tra i coloni e i nativi, tra il 2° e 4° secolo dopo Cristo, potrebbe insegnarci qualcosa su come affrontare problemi non troppo diversi al giorno d'oggi. Ma quante facoltà classiche abbiamo nelle nostre università? Poiché non investiamo nella conoscenza, le persone che vengono in Africa oggi non lo fanno per un arricchimento intellettuale, ma per saziare la loro sete di esotismo.
Yet for the last half-millennium, Africa has been hemorrhaging and exporting knowledge to the rest of the world. Regardless of the popular description of it as a trade in bodies, the European trans-Atlantic slave trade and slavery was one of the most radical and longest programs of African brains export in history. American slave owners may have pretended that Africans were mere brutes, beasts of burden, almost as inert and dumb as other farm implements they classified them with in their ledgers. And that's what they did.
Eppure negli ultimi 500 anni, l'Africa ha avuto un'emorragia di conoscenza e l'ha esportata nel resto del mondo. A prescindere dalla diffusa descrizione di traffico di corpi che se ne fa, la tratta europea degli schiavi attraverso l'Atlantico è stato uno dei più lunghi e radicali programmi di esportazione di cervelli africani della storia. Gli schiavisti americani hanno finto che gli africani fossero semplici bruti, delle bestie da soma, passivi e inermi come gli altri attrezzi della fattoria assieme a cui venivano classificati nei loro registri. Ed è ciò che hanno fatto.
The enslaved Africans, on the other hand, knew their were embodiments of knowledge. They were smiths, they were poets, they were political counselors, they were princes and princesses, they were mythologists, they were herbologists, they were chefs. The list is endless. They, to take a single example, brought the knowledge of rice cultivation to the American South. They created some of the most original civilizational elements for which the United States is now celebrated. They deployed their knowledge, for the most part, without compensation.
Al contrario, gli schiavi africani sapevano di essere portatori di conoscenza. Erano artigiani, erano poeti, erano consiglieri politici, erano principi e principesse, erano esperti di mitologia, erano esperti di erbe, erano cuochi. La lista è infinita. Gli africani, per citare un esempio, hanno portato le conoscenze per la coltivazione del riso in Sud America. Hanno dato vita ad alcuni tra i più originali elementi di civilizzazione per i quali oggi gli Stati Uniti sono osannati. Hanno condiviso la loro conoscenza, per lo più, senza niente in cambio.
For the last half-millennium, beginning with the slave trade, Africa has been exporting brains while simultaneously breaking the chains of knowledge transmission on the continent itself, with dire consequences for the systems of knowledge production in Africa. Successive generations are cut off from the intellectual production of their predecessors. We keep producing for external markets while beggaring our own internal needs. At present, much of the best knowledge about Africa is neither produced nor housed there, even when it is produced by Africans. Because we are dominated by immediate needs and relevant solutions when it comes to what we should know, we are happy to hand over to others the responsibility to produce knowledge, including knowledge about, of and for us, and to do so far away from us. We are ever eager to consume knowledge and have but a mere portion of it without any anxiety about ownership and location. African universities are now all too content to have e-connections with libraries elsewhere, having given up ambitions on building libraries to which the world would come for intellectual edification. Control over who decides what should be stocked on our shelves and how access to collections should be determined are made to rest on our trust in our partners' good faith that they will not abandon us down the road.
Per metà dell'ultimo millennio, a partire dalla tratta degli schiavi, l'Africa ha esportato cervelli rompendo allo stesso tempo il circuito di trasmissione di conoscenza nel proprio continente, con disastrose conseguenze per i sistemi di produzione di conoscenza in Africa. Le generazioni a venire sono escluse dalla produzione intellettuale dei loro predecessori. Continuiamo a produrre per i mercati esteri mentre mendichiamo per i nostri bisogni interni. Al momento, molta della migliore conoscenza sull'Africa non è prodotta e non ha sede in Africa, anche quando proviene dagli africani. Poiché siamo dominati da bisogni primari e soluzioni rilevanti quando si parla di cosa dovremmo sapere, siamo ben contenti di cedere agli altri la responsabilità di produrre conoscenza, inclusa quella riguardo a noi, di noi e per noi, e di lasciarlo fare lontano da noi. Siamo anche contenti di usare la conoscenza e di averne solo una piccola parte, senza nessuna preoccupazione su chi la possiede e dove. Le università africane, adesso, sono anche troppo contente di avere connessioni digitali con biblioteche lontane, avendo rinunciato all'ambizione di costruire biblioteche in cui il mondo potrebbe venire per un'educazione intellettuale. Il controllo su chi decide cosa si dovrebbe esporre sui nostri scaffali e su come si dovrebbero determinare gli accessi alle collezioni poggia sulla fiducia che riponiamo nella buona fede dei nostri partner, nella speranza che non ci abbandonino strada facendo.
This must change. Africa must become a place of knowledge again. Knowledge production actually expands the economy. Take archaeological digs, for instance, and their impact on tourism. Our desires to unearth our antiquity, especially those remote times of which we have no written records, requires investment in archaeology and related disciplines, e.g., paleoanthropology. Yet, although it is our past we seek to know, by sheer serendipity, archaeology may shed light on the global human experience and yield economic payoffs that were no part of the original reasons for digging.
Questo deve cambiare. L'Africa deve tornare a essere un luogo di conoscenza. La produzione di conoscenza fa crescere l'economia. Prendete gli scavi archeologici, per esempio, e il loro impatto sul turismo. Il nostro desiderio di dissotterrare il nostro antico passato, specialmente i tempi remoti di cui non abbiamo testimonianza scritte, necessita di investimenti in archeologia e nelle discipline affini, come la paleoantropologia. Eppure, anche se è il nostro passato quello che cerchiamo di scoprire, per pura serendipità, l'archeologia potrebbe gettar luce sull'esperienza umana globale e raccogliere profitti economici che non erano tra le ragioni iniziali degli scavi.
We must find a way to make knowledge and its production sexy and rewarding; rewarding, not in the crass sense of moneymaking but in terms of making it worthwhile to indulge in the pursuit of knowledge, support the existence of knowledge-producing groups and intellectuals, ensuring that the continent becomes the immediate locus of knowledge production, distribution and consumption, and that instead of having its depositories beyond Africa's boundaries, people once more come from the rest of the world, even if in virtual space, to learn from us. All this we do as custodians on behalf of common humanity.
Dobbiamo rendere attraente e appetibile la produzione di conoscenza; appetibile, non nel senso rozzo di creare ricchezza, ma nel senso di rendere proficuo indulgere nella ricerca della conoscenza, di supportare l'esistenza di gruppi e intellettuali che producono conoscenza, assicurandosi che il continente diventi il centro diretto della produzione di conoscenza, della sua distribuzione e del suo consumo, e che invece di avere i suoi depositi fuori dai confini africani, le persone vengano dal resto del mondo, anche se attraverso spazi virtuali, per imparare da noi. Facciamolo in quanto garanti per conto di un'umanità comune.
Creating a knowledge society in Africa, for me, would be one way to celebrate and simultaneously enhance diversity by infinitely enriching it with material and additional artifacts -- artifacts that we furnish by our strivings in the knowledge field.
Creare una società della conoscenza in Africa, per me, sarebbe un modo di celebrare e allo stesso tempo aumentare la diversità arricchendola infinitamente con concreto materiale aggiuntivo -- materiale che forniremmo con i nostri sforzi nel campo della conoscenza.
Thank you very much.
Grazie mille.
(Applause)
(Applausi)