So it's 2006. My friend Harold Ford calls me. He's running for U.S. Senate in Tennessee, and he says, "Mellody, I desperately need some national press. Do you have any ideas?" So I had an idea. I called a friend who was in New York at one of the most successful media companies in the world, and she said, "Why don't we host an editorial board lunch for Harold? You come with him."
È il 2006. Il mio amico Harolf Ford mi telefona. È candidato per il Senato in Tennessee, e mi dice: "Mellody, mi serve una campagna mediatica nazionale. Puoi aiutarmi? Mi viene un'idea. Chiamo un'amica che lavora a New York in una delle società di comunicazione più famose al mondo, e mi propone: "Perché non organizziamo un pranzo di redazione per Harold? Vieni anche tu con lui."
Harold and I arrive in New York. We are in our best suits. We look like shiny new pennies. And we get to the receptionist, and we say, "We're here for the lunch." She motions for us to follow her. We walk through a series of corridors, and all of a sudden we find ourselves in a stark room, at which point she looks at us and she says, "Where are your uniforms?"
Harold ed io arriviamo a New York. Con i nostri completi migliori. Tirati a lucido come monete nuove di zecca. Andiamo alla reception e diciamo: "Siamo qui per il pranzo." L'impiegata ci fa cenno di seguirla. Attraversiamo una serie di corridoi, e all'improvviso ci ritroviamo in una stanza spoglia, e a quel punto la donna ci guarda e ci fa: "Dove sono le vostre uniformi?"
Just as this happens, my friend rushes in. The blood drains from her face. There are literally no words, right? And I look at her, and I say, "Now, don't you think we need more than one black person in the U.S. Senate?"
Proprio in quel momento, entra la mia amica. Impallidisce completamente. Non ci sono parole, non credete? E io la guardo e dico: "Allora, non credi che ci sia bisogno di più di una persona di colore nel nostro Senato?"
Now Harold and I -- (Applause) — we still laugh about that story, and in many ways, the moment caught me off guard, but deep, deep down inside, I actually wasn't surprised. And I wasn't surprised because of something my mother taught me about 30 years before. You see, my mother was ruthlessly realistic. I remember one day coming home from a birthday party where I was the only black kid invited, and instead of asking me the normal motherly questions like, "Did you have fun?" or "How was the cake?" my mother looked at me and she said, "How did they treat you?" I was seven. I did not understand. I mean, why would anyone treat me differently? But she knew. And she looked me right in the eye and she said, "They will not always treat you well."
Harold ed io -- (Applausi) -- ancora ridiamo di questa storia, e per vari aspetti, l'episodio mi colse di sorpresa, ma se guardo veramente a fondo più di tanto non rimasi sorpresa. Non ero sorpresa per via di qualcosa che avevo imparato da mia madre 30 anni prima. Sapete, mia madre era brutalmente realista. Ricordo una volta in cui, tornata da una festa di compleanno in cui ero l'unica invitata di colore, invece delle solite domande da mamma come "Ti sei divertita?" o "Com'era la torta?" mia madre mi guardò e mi chiese: "Come ti hanno trattata?" Avevo sette anni. Non capivo. Perché qualcuno avrebbe dovuto trattarmi diversamente? Ma lei sapeva. E mi guardò negli occhi e mi disse: "Non ti tratteranno sempre bene."
Now, race is one of those topics in America that makes people extraordinarily uncomfortable. You bring it up at a dinner party or in a workplace environment, it is literally the conversational equivalent of touching the third rail. There is shock, followed by a long silence. And even coming here today, I told some friends and colleagues that I planned to talk about race, and they warned me, they told me, don't do it, that there'd be huge risks in me talking about this topic, that people might think I'm a militant black woman and I would ruin my career. And I have to tell you, I actually for a moment was a bit afraid. Then I realized, the first step to solving any problem is to not hide from it, and the first step to any form of action is awareness. And so I decided to actually talk about race. And I decided that if I came here and shared with you some of my experiences, that maybe we could all be a little less anxious and a little more bold in our conversations about race.
La razza è uno di quegli argomenti in America che mette la gente estremamente a disagio. Parlarne ad una cena o in un ambiente di lavoro, equivale ad uccidere la conversazione. È un argomento tabù. La prima reazione è lo shock, seguito da un lungo silenzio. E anche prima di venire qui oggi, ho detto ad alcuni amici e colleghi che volevo parlare di razza, e mi hanno messa in guardia, mi hanno detto di non farlo, e che sarebbe stato molto rischioso da parte mia trattare l'argomento, che la gente avrebbe potuto pensare che sono una militante e che mi avrebbe rovinato la carriera. E ad essere onesta, per un momento ho avuto un po' paura. Ma poi ho realizzato che il primo passo per risolvere un problema non è nascondersi, il primo passo verso ogni tipo di azione è la consapevolezza. Allora ho deciso di parlare di razza. E ho deciso di venire qui e condividere alcune delle mie esperienze, per essere tutti un po' meno ansiosi e un po' più coraggiosi riguardo l'argomento della razza.
Now I know there are people out there who will say that the election of Barack Obama meant that it was the end of racial discrimination for all eternity, right? But I work in the investment business, and we have a saying: The numbers do not lie. And here, there are significant, quantifiable racial disparities that cannot be ignored, in household wealth, household income, job opportunities, healthcare. One example from corporate America: Even though white men make up just 30 percent of the U.S. population, they hold 70 percent of all corporate board seats. Of the Fortune 250, there are only seven CEOs that are minorities, and of the thousands of publicly traded companies today, thousands, only two are chaired by black women, and you're looking at one of them, the same one who, not too long ago, was nearly mistaken for kitchen help. So that is a fact. Now I have this thought experiment that I play with myself, when I say, imagine if I walked you into a room and it was of a major corporation, like ExxonMobil, and every single person around the boardroom were black, you would think that were weird. But if I walked you into a Fortune 500 company, and everyone around the table is a white male, when will it be that we think that's weird too?
So che ci sono persone che pensano che l'elezione di Barack Obama dimostra la fine della discriminazione razziale per il resto dell'eternità, giusto? Ma io lavoro negli investimenti, e abbiamo un detto nel settore: I numeri non mentono. E ci sono ancora significative e quantificabili disparità razziali che non possono essere ignorate, nella ricchezza del nucleo familiare, nel reddito del nucleo familiare nelle opportunità di lavoro e nell'assistenza sanitaria. Un esempio dalle aziende in America: nonostante gli uomini bianchi siano solamente il 30 per cento della popolazione degli Stati Uniti, ricoprono il 70 per cento delle posizioni nei consigli di amministrazione. Nell'indice delle Fortune 250, solamente sette amministratori delegati fanno parte di una minoranza, e delle migliaia di aziende quotate in borsa, migliaia, solamente due sono presiedute da donne nere, e una l'avete di fronte a voi, la stessa che, non molto tempo fa, è stata quasi scambiata per una cameriera. Questo è un fatto. C'è questo esperimento mentale che faccio spesso, mi chiedo: immagina di entrare in una sala riunioni di una grande azienda, come ExxonMobil, e vedere intorno al tavolo solamente persone di colore, sembrerebbe veramente molto strano. Ma se entrando in un'azienda della Fortune 500, tutti i presenti in sala riunioni sono uomini e bianchi, quand'è che anche questo sembrerà strano?
And I know how we got here. (Applause)
E so com'è che siamo arrivati a questo. (Applausi)
I know how we got here. You know, there was institutionalized, at one time legalized, discrimination in our country. There's no question about it. But still, as I grapple with this issue, my mother's question hangs in the air for me: How did they treat you?
So come ci siamo arrivati. La discriminazioni in questo paese è stata istituzionalizzata e per un periodo legalizzata. È un dato di fatto innegabile. Ma ancora oggi, quando mi scontro con questa questione ricordo la domanda di mia madre: "Come ti hanno trattata?"
Now, I do not raise this issue to complain or in any way to elicit any kind of sympathy. I have succeeded in my life beyond my wildest expectations, and I have been treated well by people of all races more often than I have not. I tell the uniform story because it happened. I cite those statistics around corporate board diversity because they are real, and I stand here today talking about this issue of racial discrimination because I believe it threatens to rob another generation of all the opportunities that all of us want for all of our children, no matter what their color or where they come from. And I think it also threatens to hold back businesses. You see, researchers have coined this term "color blindness" to describe a learned behavior where we pretend that we don't notice race. If you happen to be surrounded by a bunch of people who look like you, that's purely accidental. Now, color blindness, in my view, doesn't mean that there's no racial discrimination, and there's fairness. It doesn't mean that at all. It doesn't ensure it. In my view, color blindness is very dangerous because it means we're ignoring the problem. There was a corporate study that said that, instead of avoiding race, the really smart corporations actually deal with it head on. They actually recognize that embracing diversity means recognizing all races, including the majority one. But I'll be the first one to tell you, this subject matter can be hard, awkward, uncomfortable -- but that's kind of the point.
Non sto sollevando l'argomento per lamentarmi o per suscitare compassione. Ho avuto successo nella mia vita ben oltre le mie aspettative più ambiziose, e sono stata trattata bene da persone di ogni razza più spesso che il contrario. Racconto la storia dell'uniforme perché è successa. Cito le statistiche sulla composizione dei consigli aziendali perché sono vere, e sono qui oggi a parlare di discriminazione razziale perché credo che rischi di derubare un'altra generazione di quelle opportunità che noi tutti vogliamo per i nostri figli, a prescindere dal colore o dalla provenienza. E penso anche che rischi di ostacolare molte aziende. I ricercatori hanno coniato questo termine "daltonismo razziale" per l'atteggiamento per il quale si finge di non notare differenze razziali. Se siete circondati da persone che vi somigliano è solamente un caso. A mio parere il daltonismo razziale non garantisce la non discriminazione e l'uguaglianza. Non significa quello e non lo garantisce. A mio parere il daltonismo razziale è molto pericoloso perché equivale ad ignorare il problema. Uno studio aziendale ha rilevato che, invece di evitare la questione razziale, le aziende più intelligenti affrontano l'argomento direttamente. Riconoscono che accettare la diversità significa riconoscere tutte le razze, inclusa quella di maggioranza. Ma lasciate che vi dica che questo argomento può essere difficile, problematico, scomodo. Ma è proprio questo il punto.
In the spirit of debunking racial stereotypes, the one that black people don't like to swim, I'm going to tell you how much I love to swim. I love to swim so much that as an adult, I swim with a coach. And one day my coach had me do a drill where I had to swim to one end of a 25-meter pool without taking a breath. And every single time I failed, I had to start over. And I failed a lot. By the end, I got it, but when I got out of the pool, I was exasperated and tired and annoyed, and I said, "Why are we doing breath-holding exercises?" And my coach looked me at me, and he said, "Mellody, that was not a breath-holding exercise. That drill was to make you comfortable being uncomfortable, because that's how most of us spend our days." If we can learn to deal with our discomfort, and just relax into it, we'll have a better life.
Nello spirito di sfatare qualche stereotipo razziale, come che alle persone di colore non piace nuotare, vi dirò quanto a me piaccia nuotare. Mi piace così tanto che tuttora, da adulta, prendo lezioni da un istruttore. E un giorno il mio istruttore mi ha fatto fare questo esercizio in cui dovevo nuotare da una parte all'altra della piscina da 25 metri senza prendere fiato. E ogni volta che non riuscivo, dovevo ricominciare. E non ci sono riuscita tante volte. Alla fine ce l'ho fatta, ma quando sono uscita dall'acqua ero esasperata, stanca e infastidita, e gli ho chiesto "Perché questo esercizio di trattenere il fiato?" E il mio istruttore mi guarda e mi fa "Mellody, quello non era un esercizio di trattenere il fiato. L'esercizio era per metterti a tuo agio in una situazione scomoda, perché è così che passiamo la maggior parte del nostro tempo." Se impariamo a gestire il disagio, e ad affrontarlo in maniera rilassata, la vita sarà più semplice.
So I think it's time for us to be comfortable with the uncomfortable conversation about race: black, white, Asian, Hispanic, male, female, all of us, if we truly believe in equal rights and equal opportunity in America, I think we have to have real conversations about this issue. We cannot afford to be color blind. We have to be color brave. We have to be willing, as teachers and parents and entrepreneurs and scientists, we have to be willing to have proactive conversations about race with honesty and understanding and courage, not because it's the right thing to do, but because it's the smart thing to do, because our businesses and our products and our science, our research, all of that will be better with greater diversity.
Per questo penso sia il momento di essere a nostro agio con l'argomento scomodo della razza: neri, bianchi, asiatici, ispanici, uomini, donne, tutti quanti, se davvero crediamo nella parità dei diritti e delle opportunità in America, dobbiamo realmente iniziare un discorso su questo argomento. Non possiamo permetterci di ignorare il colore, di essere "daltonici". Dobbiamo riconoscerlo con coraggio. Dobbiamo essere disposti, come insegnanti e come genitori, come imprenditori o scienziati, dobbiamo essere disposti ad affrontare in maniera proattiva l'argomento della razza con onestà, comprensione e coraggio, non perché sia la cosa giusta da fare, ma perché è la cosa intelligente da fare. Perché i nostri affari, i nostri prodotti la scienza e la ricerca, tutto questo non può che migliorare con un maggior livello di diversità.
Now, my favorite example of color bravery is a guy named John Skipper. He runs ESPN. He's a North Carolina native, quintessential Southern gentleman, white. He joined ESPN, which already had a culture of inclusion and diversity, but he took it up a notch. He demanded that every open position have a diverse slate of candidates. Now he says the senior people in the beginning bristled, and they would come to him and say, "Do you want me to hire the minority, or do you want me to hire the best person for the job?" And Skipper says his answers were always the same: "Yes." And by saying yes to diversity, I honestly believe that ESPN is the most valuable cable franchise in the world. I think that's a part of the secret sauce.
Il mio esempio preferito di "coraggio razziale" è questo signore, John Skipper. Gestisce l'ESPN. Originario del North Carolina, Il tipico gentiluomo del sud, bianco. È entrato in ESPN, che già aveva una cultura di inclusione e di diversità, ma lui l'ha portata un passo avanti. Ha richiesto che per ogni posizione aperta ci fosse una lista di candidati di diverse provenienze. A detta sua gli impiegati più anziani inizialmente reagirono alla richiesta, con domande come: "Devo assumere la minoranza, o la persona migliore per il ruolo?" E Skipper dice che la sua risposta era sempre la stessa: "Sì." Ed è dicendo "sì" alla diversità, che, a mio avviso, ESPN è diventata la miglior rete via cavo di tutto il mondo. Penso che questa sia parte della ricetta segreta.
Now I can tell you, in my own industry, at Ariel Investments, we actually view our diversity as a competitive advantage, and that advantage can extend way beyond business. There's a guy named Scott Page at the University of Michigan. He is the first person to develop a mathematical calculation for diversity. He says, if you're trying to solve a really hard problem, really hard, that you should have a diverse group of people, including those with diverse intellects. The example that he gives is the smallpox epidemic. When it was ravaging Europe, they brought together all these scientists, and they were stumped. And the beginnings of the cure to the disease came from the most unlikely source, a dairy farmer who noticed that the milkmaids were not getting smallpox. And the smallpox vaccination is bovine-based because of that dairy farmer.
Per quanto posso dirvi io del mio settore, noi di Ariel Investments vediamo la diversità come un vantaggio competitivo, che si estende al di là del nostro giro di affari. C'è questo studioso, Scott Page della University of Michigan. È stato il primo a sviluppare un calcolo matematico per la diversità. A detta sua, se devi risolvere un problema davvero difficile, davvero molto difficile, devi avere un gruppo di persone diverse, persone con intelletti diversi. Fa un esempio con l'epidemia di vaiolo. Quando stava devastando l'Europa, riunirono questo gruppo di scienziati, ed erano tutti disorientati. Il primo spunto per la cura, invece, venne dalla fonte più improbabile: un allevatore di mucche. Un allevatore di mucche che notò che le sue mungitrici non si stavano ammalando di vaiolo. E il vaccino per il vaiolo è, appunto, di origine bovina
Now I'm sure you're sitting here and you're saying, I don't run a cable company, I don't run an investment firm, I am not a dairy farmer. What can I do? And I'm telling you, you can be color brave. If you're part of a hiring process or an admissions process, you can be color brave. If you are trying to solve a really hard problem, you can speak up and be color brave. Now I know people will say, but that doesn't add up to a lot, but I'm actually asking you to do something really simple: observe your environment, at work, at school, at home. I'm asking you to look at the people around you purposefully and intentionally. Invite people into your life who don't look like you, don't think like you, don't act like you, don't come from where you come from, and you might find that they will challenge your assumptions and make you grow as a person. You might get powerful new insights from these individuals, or, like my husband, who happens to be white, you might learn that black people, men, women, children, we use body lotion every single day.
grazie a quell'allevatore di mucche. Ora, sono certa che voi seduti qui vi starete dicendo, Io non gestisco una rete via cavo, o una compagnia di investimenti, non sono un allevatore di mucche, cosa posso fare? Quello che vi dico io è che potete avere coraggio razziale. Se siete parte di un processo di assunzione, o di un processo di ammissione, potete avere coraggio razziale. Se state provando a risolvere un problema davvero difficile, potete alzare la voce ed avere coraggio razziale. Ora so che qualcuno dirà, che non si tratta di fare molto, ma vi sto chiedendo appunto di fare una cosa molto semplice: osservate il vostro ambiente, a lavoro, a scuola, a casa. Vi chiedo di guardare le persone intorno a voi con determinazione e intenzione. Fate entrare nella vostra vita persone che non vi somigliano, che non pensano come voi, che non agiscono come voi, che non vengono da dove venite voi, e potreste scoprire che queste persone sfideranno i vostri presupposti e vi faranno crescere come persona. Potreste ricevere punti di vista nuovi e significativi da questi individui, o, come mio marito che è bianco, potreste imparare che le persone di colore, uomini, donne, bambini, usiamo la crema per il corpo ogni giorno.
Now, I also think that this is very important so that the next generation really understands that this progress will help them, because they're expecting us to be great role models.
Ora... Credo anche che questo sia di vitale importanza così che la prossima generazione capisca che questo progresso li aiuterà,
Now, I told you, my mother, she was ruthlessly realistic. She was an unbelievable role model. She was the kind of person who got to be the way she was because she was a single mom with six kids in Chicago. She was in the real estate business, where she worked extraordinarily hard but oftentimes had a hard time making ends meet. And that meant sometimes we got our phone disconnected, or our lights turned off, or we got evicted. When we got evicted, sometimes we lived in these small apartments that she owned, sometimes in only one or two rooms, because they weren't completed, and we would heat our bathwater on hot plates. But she never gave up hope, ever, and she never allowed us to give up hope either. This brutal pragmatism that she had, I mean, I was four and she told me, "Mommy is Santa." (Laughter) She was this brutal pragmatism. She taught me so many lessons, but the most important lesson was that every single day she told me, "Mellody, you can be anything." And because of those words, I would wake up at the crack of dawn, and because of those words, I would love school more than anything, and because of those words, when I was on a bus going to school, I dreamed the biggest dreams. And it's because of those words that I stand here right now full of passion, asking you to be brave for the kids who are dreaming those dreams today. (Applause)
perché si aspettano da noi di dare il buon esempio. Ora, vi ho detto che mia madre era brutalmente realista. Lei è stata un esempio incredibile. Era quel tipo di persona, era diventata così, perché era una madre single con sei figli, a Chicago. Era nel business immobiliare, e lavorava veramente duro ma spesso faticava ad arrivare a fine mese. E quindi a volte succedeva che ci staccavano il telefono, o la luce, o venivamo sfrattati. E quando ci sfrattavano, a volte andavamo a stare in questi piccoli appartamenti che aveva, a volte con solo una o due stanze, perché non erano finiti, e dovevamo scaldare l'acqua per lavarci sui fornelli. Ma lei non si è mai persa d'animo, mai, e non ha mai permesso a noi di perdere la fiducia. Questo suo brutale pragmatismo, per capirci, a quattro anni mi ha detto: "Babbo Natale è mamma". (Risate) Aveva questo brutale pragmatismo. Mi ha insegnato così tanto, ma la sua lezione più importante era che ogni giorno mi diceva: "Mellody, puoi essere quello che vuoi." E grazie a quelle parole, mi svegliavo ogni giorno all'alba, e grazie a quelle parole, amavo la scuola più di ogni altra cosa, e grazie a quelle parole, quando ero sull'autobus per andare a scuola, sognavo i sogni più grandiosi. Ed è grazie a quelle parole che sono qui, oggi con tutta la mia passione, a chiedervi di essere coraggiosi per quei ragazzi che sognano quei sogni oggi.
You see, I want them to look at a CEO on television and say, "I can be like her," or, "He looks like me." And I want them to know that anything is possible, that they can achieve the highest level that they ever imagined, that they will be welcome in any corporate boardroom, or they can lead any company. You see this idea of being the land of the free and the home of the brave, it's woven into the fabric of America. America, when we have a challenge, we take it head on, we don't shrink away from it. We take a stand. We show courage. So right now, what I'm asking you to do, I'm asking you to show courage. I'm asking you to be bold. As business leaders, I'm asking you not to leave anything on the table. As citizens, I'm asking you not to leave any child behind. I'm asking you not to be color blind, but to be color brave, so that every child knows that their future matters and their dreams are possible.
(Applausi) Vedete, voglio che quando vedono un amministratore delegato in TV pensino: "Anch'io posso essere come lei" oppure: "Lui mi somiglia". E voglio che sappiano che tutto è possibile, che possono raggiungere i livelli più alti che abbiano mai immaginato, che saranno i benvenuti in qualsiasi consiglio di amministrazione, o che possono dirigere qualunque azienda. Questa idea di essere la terra dei liberi e la patria dei coraggiosi, è intessuta nelle fibre dell'America. In America, quando c'è una sfida, la affrontiamo con determinazione, non ci facciamo indietro. Prendiamo posizione. Mostriamo coraggio. Quindi ora, quello che vi chiedo di fare, è appunto mostrare coraggio. Vi chiedo di essere audaci. Come capi d'azienda, vi chiedo di sfruttare al meglio le possibilità. Come cittadini vi chiedo di non lasciare indietro i nostri figli. Vi chiedo di non applicare il daltonismo razziale ma il coraggio razziale, così che ogni bambino sappia che il suo futuro è importante
Thank you.
e che i suoi sogni sono possibili.
(Applause) Thank you. Thanks. Thanks. (Applause)
Grazie. (Applausi)