I want to try and persuade you that there are reasons why we should be optimistic in general. And that’s a very difficult thing to do today because we are confronting tremendous problems in this world. Things like global climate change, which seem almost impossible to solve, or social inequality, which seems endemic and difficult to eliminate. The scale of these problems though is even more reason why we should be optimistic. Because what we know is that in the past, every great and difficult thing that has been accomplished, every breakthrough, has in fact required a very strong sense of optimism that it was possible. Think of the first airplanes. It’s hard enough to create something good and great deliberately and with intention. And it’s no guarantee, just because we believe something will happen that it will happen, but we do know that unless we believe that something can happen, it’s not going to happen inadvertently by itself. And so it becomes really important that we imagine a world that we want, that we imagine solutions we want and believe that we can make them happen. And that belief in making something impossible happen is what has shaped our future so far.
Voglio fare un tentativo e convincervi del fatto che ci sono motivi per cui dovremmo essere ottimisti in generale. Ed è davvero difficile farlo oggigiorno perché in questo mondo affrontiamo problemi terribili. Cose tipo il cambiamento climatico, che sembra quasi impossibile da risolvere, o la disuguaglianza sociale, che pare endemica e difficile da eliminare. Tuttavia la portata di questi problemi rappresenta perfino un motivo in più per cui essere ottimisti. Perché ciò che sappiamo è che in passato, ogni cosa difficile e grande che è stata compiuta, ogni passo in avanti, in effetti ha richiesto un fortissimo senso di fiducia che fosse realizzabile. Pensate ai primi aerei. È abbastanza dura creare qualcosa di buono e grandioso deliberatamente e intenzionalmente. E non è garantito che, solo perché crediamo che qualcosa accadrà, questa accadrà di certo, ma sappiamo che se non crediamo che qualcosa possa succedere, non succederà per caso da sola. E così diventa importantissimo immaginare il mondo che vogliamo, immaginare le soluzioni che vogliamo, e credere che possiamo renderle realtà. E questa fiducia nel poter far succedere qualcosa di impossibile è ciò che ha determinato il nostro futuro finora.
So our own history has been basically shaped by optimists, and if we want to shape the future, we need to be optimistic. That world that we’re shaping is not a world that’s perfect. It’s not perfection, there’s no lack of problems, there’s no absence of bad things. It is totally not utopia. It’s what I would call pro-topia: a world in which things are a little bit better. And that sense of optimism is a perspective where we expect the world to yield a little bit more good than bad, to have a few more reasons to hope than to fear. And optimism definitely is not just a sunny temperament, a kind of a blindness to the realities of the world's problems or some kind of Pollyanna self-delusion. Instead, optimism is based on the fact of historical progress, that if we transcend anecdote and look at data in a scientific, rational way, that we can see that the evidence says that on average, on a global scale over time, over the last 500 years, there has been incremental improvement over time.
In pratica la nostra storia è stata plasmata da ottimisti, e se vogliamo plasmare il futuro, dobbiamo essere ottimisti. Questo mondo cui stiamo dando forma non è un mondo perfetto. Non si tratta di perfezione, non c’è assenza di problemi, né di cose brutte. Non si tratta affatto di un’utopia. Piuttosto, è ciò che chiamerei pro-topia: un mondo in cui le cose vadano un po’ meglio. E questo senso di ottimismo offre una prospettiva in cui ci aspettiamo che il mondo produca un po’ più bene che male, di avere qualche motivo in più per sperare piuttosto che avere paura. E ottimismo di certo non significa soltanto avere un temperamento solare, una sorta di cecità di fronte alla realtà dei problemi del mondo o una forma di autoillusione alla Pollyanna. Al contrario, l’ottimismo è basato sulla realtà del progresso storico, sul fatto che se trascendiamo l’aneddoto e osserviamo i dati in modo scientifico, razionale, possiamo vedere che le testimonianze dicono che in media, su scala globale, nel tempo, negli ultimi 500 anni, c’è stato un miglioramento sempre crescente.
If it’s real then why don’t we see more of it? Why are so many people pessimistic? And I think there are three reasons why. One is that most of what progress is about is about what does not happen. It’s about all the things that could have happened that didn’t happen today. It’s about the two-year-old child who did not die of smallpox. It’s about the family farmers whose year of surplus food was not stolen by raiders. They don't make the headlines.
Ma se ciò è vero perché non lo notiamo di più? Perché in così tanti sono pessimisti? E io penso ci siano tre ragioni. Una è che molto di ciò che il progresso è riguarda ciò che non accade. Riguarda tutte le cose che sarebbero potute accadere e che oggi non sono state. Riguarda il bimbo di due anni che non è morto di vaiolo. Riguarda le famiglie di contadini le cui riserve di cibo di un anno non sono state rubate dai predoni. Loro non finiscono in prima pagina.
And the second reason is that bad things happen faster than good things. Good things take time. When we are compressing our news cycle to the last five minutes and the next five minutes, all the things that have changed in the last five minutes are kind of bad stuff because good stuff takes longer. If we were to make newspapers and websites to be updated every 100 years, we’d have a very different set of headlines.
E la seconda ragione è che le cose brutte succedono più velocemente delle buone. Le cose buone hanno bisogno di tempo. Quando riduciamo i nostri notiziari agli ultimi cinque minuti e i successivi cinque minuti, tutte le cose che sono cambiate negli ultimi cinque minuti sono cose brutte perché quelle buone necessitano di più tempo. Se decidessimo di creare giornali e siti internet aggiornati ogni cento anni, avremmo titoli in prima pagina ben diversi.
The third reason is that because societies that are capable of creating just a few percent more good than they destroy every year, if you have a society that’s capable of making just a few percent more than it destroys, then over time, that few percent is compounded. And that is what civilization is. So that one percent, few percent, is almost invisible in the noise of the 49-percent crap and destruction around it. So we don’t see it unless we turn around and look back into the past.
La terza ragione è che le società sono capaci di creare solo una piccola percentuale di bene rispetto a quanto distruggono ogni anno, se hai una società capace di creare solo una piccola percentuale in più di quanto distrugge, allora col tempo, quelle piccole percentuali si sommano. E questo è la civiltà. Così quella sola percentuale, piccola percentuale, è quasi invisibile nella confusione causata dal 49 per cento di robaccia e distruzione tutt’intorno. E quindi non la vediamo a meno che non ci giriamo e guardiamo indietro al passato.
So it’s possible that after 500 years of progress, it could stop tomorrow. But it’s unlikely and very, very probable that that long-term trend will continue, at least for the rest of your lives. So this optimism makes us realists in aligning ourselves with this long history of historical progress. And that’s the first reason we should be optimistic.
Così è possibile che dopo 500 anni di progresso, questo possa fermarsi domani. Ma è difficile e molto, molto più probabile che quella lunga tendenza continui, almeno per il resto delle nostre vite. Così questo ottimismo ci rende realisti nell’allinearci a questa lunga storia del progresso storico. E questa è la prima ragione per cui dovremmo essere ottimisti.
And the second reason is that civilization is a mechanism to make these improvements that relies on the fact that we’re optimistically trusting others. We have total strangers that we can collaborate, and that collaboration allows us to make things beyond ourselves that are bigger than just what we can do. That requires trust, and trust is a type of optimism. But in addition to kind of cooperating with the eight billion total strangers on this planet accomplishing great things, we can also trust future generations. The billions of people yet unborn into the future. Right now, today, we are benefiting from the work of previous generations who undergone to create infrastructure -- roads canals, skyscrapers, telephone networks -- that we are now enjoying. In fact, we may be enjoying more benefits than they have back in the past when they began. So they have been acting as good ancestors for us, and sometimes even sacrificing what could have been immediate yields and benefits and postponing them until future generations. We also want to be good ancestors, and being good ancestors trying to move benefits to the future generations is an act of optimism. One, because we believe that there will be future generations, and two, because we are willing to sacrifice immediate gains in order to postpone -- have more gains into the future -- that investment. Being a good ancestor enables us to actually accomplish things not just beyond what we can do individually in the present, but what we can do over time.
E la seconda è che la civiltà è un meccanismo di creazione di questi miglioramenti che si basa sul fatto di avere ottimisticamente fiducia negli altri. Noi abbiamo la possibilità di collaborare con dei perfetti estranei, e questa collaborazione ci permette di fare cose che vanno oltre noi stessi che sono più grandi di quello che possiamo fare. Questo richiede fiducia, e la fiducia è una forma di ottimismo. Ma oltre a una sorta di collaborazione con gli otto miliardi di perfetti estranei su questo pianeta facendo grandi cose, possiamo anche aver fiducia nelle future generazioni. Nei miliardi di persone che non sono ancora nate. Proprio adesso, oggi, noi stiamo godendo del lavoro delle generazioni passate che hanno sudato per costruire infrastrutture, strade, canali, grattacieli, reti telefoniche, cose di cui noi ora beneficiamo. In effetti, potremmo star godendo di più benefici di quanti ne avessero in passato. quando hanno iniziato. Per cui loro hanno agito come bravi antenati per noi, e qualche volta perfino sacrificando quelli che avrebbero potuto essere frutti e benefici immediati, rimandandoli fino alle future generazioni. Anche noi vogliamo essere buoni antenati, ed essere buoni antenati che cercano di passare benefici alle future generazioni è un atto di ottimismo. In primis, perché crediamo che ci saranno future generazioni, e in secondo luogo, perché siamo disposti a sacrificare guadagni immediati per rimandarli per averne di più in futuro quell’investimento di cui parlavamo. Essere buoni antenati ci permette di realizzare effettivamente le cose non soltanto andando oltre ciò che possiamo fare da soli nel presente, ma ciò che possiamo fare nel tempo.
So when we trust the future, one of the things that we are understanding is that future generations not only have better living standards because of progress, but they also have more capability to solve problems because there’s more knowledge and because they have better tools. And so we can trust that. We can trust the fact that in the future, future generations will be able to solve problems that we cannot solve ourselves. So that means that we should be optimistic not because we believe that our problems are smaller than we thought. We should be optimistic because we believe that our capacity to solve problems is greater than we thought. So that’s a second reason to be optimistic.
Così quando abbiamo fiducia nel futuro, una delle cose che dimostriamo di capire è che le future generazioni hanno non solo standard di vita più elevati per via del progresso, ma anche più capacità di risolvere i problemi perché c’è più conoscenza e perché hanno strumenti migliori. Così noi possiamo avere fiducia in questo. Possiamo avere fiducia nel fatto che in futuro, le future generazioni saranno capaci di risolvere problemi che noi non possiamo risolvere. Questo significa che dovremmo essere ottimisti non perché crediamo che i nostri problemi siano più piccoli di quanto pensiamo. Dovremmo essere ottimisti perché crediamo che la nostra capacità di risolverli sia più grande di quanto crediamo. Questa è un secondo motivo per cui essere ottimisti.
The third one has to do with problems which are really disguised as opportunities. OK, so optimists don’t shun problems. Optimism is about embracing problems, because it’s problems that make solutions and solutions that make problems. So I believe that most of the problems we have today are generated by the solutions of the past. And the great one is this climate change. The solution in the past was artificial power -- “Where do we get it?” “OK, here it is.” But now it makes the problem now. That means that today, most of the solutions that we have will be generating the problems of the future. And there will be more problems because new solutions create many more problems. In the same way, when science answers a question, that answer will generate two or three new questions -- things that we didn’t even know we didn’t know. And so, in a peculiar way, science is expanding our ignorance faster than our knowledge.
Il terzo riguarda i problemi che sono mascherati come le opportunità. Gli ottimisti non evitano i problemi. Ottimismo significa accoglierli, perché sono i problemi a fare le soluzioni e le soluzioni a fare i problemi. Così io credo che la maggior parte dei problemi che abbiamo oggi sia generata dalle soluzioni del passato. E il più grande è il cambiamento climatico. La soluzione nel passato era l’energia non rinnovabile “Dove la prendiamo?” “Ok, eccola.” Ma adesso crea il problema. Questo significa che oggi, la maggior parte delle nostre soluzioni creeranno i problemi del futuro. E ci saranno più problemi perché le nuove soluzioni ne creano molti di più. Allo stesso modo, quando la scienza risponde a una domanda, quella risposta darà vita a due o tre domande, cose che neanche sapevamo di non sapere. E così, in un modo singolare, la scienza amplia la nostra ignoranza più velocemente della nostra conoscenza.
So we have an unlimited pool of questions and problems. But problems don’t impede progress. Problems are the conduit of progress. No problems, no progress. That is why I reject utopia, because there are no problems there. So even bad things that happen are basically possibilities that yield new solutions and better opportunities. So in that way, problems are unlimited. There is no limit for improvement. So we can improve ourselves in all directions.
Così abbiamo un insieme illimitato di domande e problemi. Ma i problemi non bloccano il progresso. I problemi sono il canale del progresso. Niente problemi, niente progresso. È per questo che rigetto l’utopia, perché lì non esistono problemi. Quindi perfino le cose negative in pratica rappresentano delle possibilità che producono nuove soluzioni e migliori opportunità. Così, i problemi sono illimitati. Non c’è limite al miglioramento. Noi possiamo migliorarci in tutti i sensi.
So we have a choice about optimism. It’s not a temperament. No matter what your temperament is you can still choose to be optimistic. And gigantic problems require gigantic optimism. We have a moral obligation to be optimistic, because when we’re optimistic, we can shape the future, we can become better ancestors, we can expand our reach -- create things bigger than ourselves. And we can be a realist in aligning ourselves with this long arc of history and embracing problems as opportunities. With optimism, we can use it as a power to kind of create the future that we want. This is the way.
Quindi abbiamo scelta quando parliamo di ottimismo. Non riguarda il temperamento. Qualsiasi sia il vostro potete scegliere di esser ottimisti. E problemi enormi richiedono enorme ottimismo. Abbiamo l’obbligo morale di essere ottimisti, perché quando siamo ottimisti, possiamo plasmare il futuro, possiamo diventare antenati migliori, possiamo espandere le nostre capacità, creare cose più grandi di noi. E possiamo essere realisti allineandoci a questo lungo arco storico e abbracciando i problemi come fossero opportunità. Con l’ottimismo, possiamo usarlo come potere per creare il futuro che vogliamo. Questa è la via.
Thank you.
Grazie.
(Applause)
(Applausi)