I want you to envision a single piece of artwork generated by artificial intelligence. When most of us think of AI art, I bet we're imagining something like this. We're all probably picturing something totally different.
Voglio che immaginiate una singola opera d’arte generata dall’intelligenza artificiale. Quando molti di noi pensano all’arte generata con IA, scommetto che immaginano qualcosa come questo. Forse stiamo tutti immaginando qualcosa di totalmente diverso.
Today, with machine learning models like DALL-E, Stable Diffusion and Midjourney, we've seen AI produce everything from strange life forms to imaginary influencers to entirely foreign, curious kinds of imagery. AI as a technology is fascinating to us because we're inherently drawn to things we cannot understand. And with neural networks processing data from thousands of other images made by people from every possible generation, every art movement, millions of images in one simple scan, they can produce visuals that are so familiar yet strikingly unfamiliar. More poetically, AI mirrors us.
Oggi, con modelli di machine learning come DALL-E, Stable Diffusion e Midjourney, abbiamo visto l’IA produrre di tutto, da forme di vita strane, passando per influencer immaginari, fino a stili di immagini del tutto estranei e curiosi. L’IA come tecnologia ci affascina perchè siamo per natura attratti da ciò che non capiamo. Con le reti neurali che processano dati da migliaia di altre immagini create da persone di ogni generazione e di ogni movimento artistico, milioni di immagini in una sola scansione possono produrre immagini che sono tanto familiari quanto totalmente ignote. Più poeticamente, l’IA ci rispecchia.
The world is beginning to change right before our very eyes, and it's basically divided into two schools of thought. There are pessimists who think AI poses a great threat to human creativity. And then optimists who see it as an extension of our creativity. So is it even possible to be truly original as an artist anymore? How do we begin to critically engage with artworks made by machines?
Il mondo sta iniziando a cambiare proprio sotto i nostri occhi e si divide sostanzialmente in due scuole di pensiero. Ci sono i pessimisti che pensano l’IA sia una grave minaccia per la creatività. Gli ottimisti la vedono come un’estensione della nostra creatività. Quindi, oggi, è davvero possibile essere davvero originali come artisti? Come iniziamo a rapportarci criticamente con l’arte creata dalle macchine?
We can start by looking at some metaphors, narratives and insights from artists who are truly pushing the boundaries of AI. Let's look to these moments of delight, surprise, confusion and wonder that give us just one small glimpse into the possibilities of encounter with this technology. Because as we've seen, this is a very moral and ethical encounter as much as an aesthetic one.
Possiamo iniziare guardando metafore, narrative e spunti da artisti che stanno davvero spingendo i confini dell’IA. Guardiamo questi momenti di gioia, sorpresa, confusione e meraviglia che ci danno un piccolo assaggio delle possibilità di incontro con questa tecnologia. Perché, come abbiamo visto, questo è un incontro tanto morale ed etico quanto anche estetico.
Mario Klingemann sold this piece on auction in 2019. It is running an AI model trained on thousands of portraits from the 17th to 19th centuries. The model constantly reveals uncanny interpretations of the human face. Each one is unique, generated in real time as the machine reads its own output. For the viewer, it's almost like peering into the machine's hallucinations as it conjures each new portrait.
Mario Klingemann ha venduto quest’opera ad un’asta nel 2019. Si basa su un modello di IA addestrato su migliaia di ritratti dal XVII al XIX secolo. Il modello svela costantemente strane interpretazioni del volto umano. Ciascuno è unico, generato in tempo reale mentre la macchina legge il suo stesso output. Per lo spettatore, è quasi come sbirciare nelle allucinazioni della macchina mentre genera ogni nuovo ritratto.
Sofia Crespo's series "Neural Zoo" uses neural network interpretations of the real world to generate unreal sea creatures and diverse biological forms. Frogs look like flowers. Translucent jellyfish have vivid internal organs. There’s no one real creature in these images, but AI allows us to envision otherworldly lifeforms in impossible detail.
La serie <i>Neural Zoo</i> di Sofia Crespo utilizza le interpretazioni del mondo di una rete neurale per generare creature marine immaginarie e varie forme biologiche. Le rane sembrano fiori. Le meduse trasparenti hanno vividi organi interni. Non ci sono creature reali in queste immagini, ma l’IA ci permette di immaginare forme di vita ultraterrene con dettagli inverosimili.
This abstract piece by Sara Ludy began as a digital painting. It was augmented to fit a 16-by-9 ratio, using a prompt for "torn edges" in DALL-E 2's Outpainting. Outpainting allows artists to extend their creativity beyond the frame using simple language prompts like "torn edges."
Quest’opera astratta di Sara Ludy è nata come dipinto digitale. È stata allargata per rientrare nel rapporto 16:9 utilizzando il prompt <i>torn edges</i> in Outpainting di DALL-E 2. Outpainting permette agli artisti di estendere al propria creatività oltre la cornice con semplici prompt di linguaggio, quali <i>torn edges</i>.
This piece by Ivona Tau might read as a photograph, but it is also the work of AI. It's the result of GAN training on thousands of images from the artist's personal photo collection. Tau curates from her own photographs, carefully choosing the inputs and outputs for the model. In many ways, AI art is a form of curation. It becomes the process of selecting from hundreds of images at a time. This video pulls from models trained on a massive data set of Tau's photos, resulting in a kind of algorithmic memory. But she also created a destructed data set for the model to symbolize forgetting or fleeting memory.
Quest’opera di Ivona Tau potrebbe sembrare una fotografia, ma è anche opera dell’IA. É il risultato di una GAN addestrata su migliaia di immagini della collezione personale dell’artista. Tau cura la sua stessa collezione di foto, scegliendo accuratamente gli input e gli output per il modello. In molti modi, l’arte IA è una forma di curatela. Diventa il processo di selezionare tra centinaia di immagini alla volta. Questo video attinge da modelli addestrati su un enorme dataset delle foto di Tau, il cui risultato è una sorta di memoria algoritmica. Per il modello, lei ha anche creato un dataset destrutturato che rappresenta ricordi dimenticati o fugaci.
And finally, we have Claire Silver. Silver has called herself a “collaborative AI artist” in that she works intentionally with the machine to produce her art. Her process is constantly evolving as the tools evolve. She often works with inpainting techniques, masking and transforming just one small piece of an image. For this portrait, she shifted the opacity of various sections with an Apple pencil, transforming it bit by bit. She likens this technique to her version of glazing in oil painting. Silver feeds AI-generated images from one model into another, effectively creating new forms of language and understanding for the machine itself. Her work is half master painting, half digital art. Both old and new. This piece pulls inspiration from famed artists like John Singer Sargent, Evelyn De Morgan and Gustav Klimt, almost as an homage.
Infine, abbiamo Claire Silver. Silver si è definita una artista IA collaborativa poiché lavora intenzionalmente con la macchina per produrre la sua arte. Il suo processo si evolve costantemente con l’evoluzione dei suoi strumenti. Lavora spesso con tecniche di <i>inpainting</i>, coprendo e trasformando solo un piccolo pezzo di un’immagine. Per questo ritratto, ha cambiato l’opacità di diverse sezioni con una Apple pencil, trasformandolo poco alla volta. Paragona questa tecnica alla sua versione della velatura nella pittura a olio. Silver inserisce immagini generate dall’IA da un modello all’altro, creando di fatto nuove forme di linguaggio e comprensione per la macchina stessa. Il suo lavoro è per metà pittura, per metà arte digitale. Sia vecchio sia nuovo. Quest’opera trae ispirazione da artisti famosi come John Singer Sargent, Evelyn de Morgan e Gustav Klimt, quasi come un omaggio.
Because different AI models are trained on different sets of information, it's almost like they're all speaking different languages. AI is everywhere now. We are all now collectively co-creating with AI, whether we're aware of it or not. If we want to be a part of these worlds, we cannot design alone. If we want to be culturally literate in these new kinds of images and predictions and forms, then looking to the work of artists is a very productive place to start. We need to brace ourselves for an increasingly technological future, which is only going to multiply all the creative possibilities at our fingertips now.
Poiché vari modelli di IA sono addestrati su set di informazioni diversi, è come se tutti parlassero lingue diverse. L’IA è ovunque adesso. Al giorno d’oggi, tutti co-creiamo collettivamente con l’IA, che ne siamo consapevoli o meno. Se vogliamo fare parte di ciò, non possiamo progettare da soli. Se vogliamo essere culturalmente preparati in questi nuovi tipi di immagini, predizioni e forme, allora guardare ai lavori degli artisti è un modo molto produttivo per iniziare. Dobbiamo prepararci ad un futuro sempre più tecnologico, che potrà solamente moltiplicare tutte le possibilità creative che abbiamo ora a portata di mano.
Thank you.
Grazie.
(Applause)
(Applausi)