Sydney. I had been waiting my whole life to get to Sydney. I got to the airport, to the hotel, checked in, and, sitting there in the lobby, was a brochure for the Sydney Festival. I thumbed through it, and I came across a show called "Minto: Live." The description read: "The suburban streets of Minto become the stage for performances created by international artists in collaboration with the people of Minto."
Sydney. Era tutta la vita che aspettavo di andare a Sidney. Arrivo in aeroporto, in albergo, faccio il check-in, e lì appoggiato nella hall vedo un volantino del Sydney Festival. L'ho sfogliato e sono capitato su uno spettacolo intitolato "Minto: Live". La descrizione diceva: "Le strade periferiche di Minto diventano palco di esibizioni create da artisti internazionali in collaborazione con la gente di Minto."
What was this place called Minto? Sydney, as I would learn, is a city of suburbs, and Minto lies southwest, about an hour away. I have to say, it wasn't exactly what I had in mind for my first day down under. I mean, I'd thought about the Harbour Bridge or Bondi Beach, but Minto? But still, I'm a producer, and the lure of a site-specific theater project was more than I could resist. (Laughter)
Cos'era questo posto chiamato Minto? Sydney, come avrei imparato, è una città di sobborghi, e Minto è situato a sud-ovest, a circa un'ora. Devo dire che non era proprio quello che avevo in mente per il mio primo giorno. Voglio dire, pensavo all'Harbour Bridge o a Bondi Beach, ma Minto? Comunque, sono un produttore, e il richiamo di progetto teatrale legato a un luogo specifico era irresistibile. (Risate)
So, off I went into Friday afternoon traffic, and I'll never forget what I saw when I got there. For the performance, the audience walked around the neighborhood from house to house, and the residents, who were the performers, they came out of their houses, and they performed these autobiographical dances on their lawns, on their driveways. (Laughter) The show is a collaboration with a U.K.-based performance company called Lone Twin. Lone Twin had come to Minto and worked with the residents, and they had created these dances.
Quindi, pronti via, nel traffico del venerdì pomeriggio, e non dimenticherò mai quello che ho visto arrivando. Per l'esibizione, il pubblico passeggiava per il quartiere di casa in casa, e gli abitanti, che erano gli artisti, uscivano di casa e si esibivano in danze autobiografiche nei loro giardini, sui loro vialetti. (Risate) Lo spettacolo è una collaborazione con una compagnia basata nel Regno Unito di nome Lone Twin. La Lone Twin era venuta a Minto per lavorare con i residenti e avevano creato queste danze.
This Australian-Indian girl, she came out and started to dance on her front lawn, and her father peered out the window to see what all the noise and commotion was about, and he soon joined her. And he was followed by her little sister. And soon they were all dancing this joyous, exuberant dance right there on their lawn. (Laughter)
Questa ragazza indo-australiana è venuta fuori e ha cominciato a ballare in giardino, suo padre si è affacciato alla finestra per vedere da dove venivano tutto quel rumore e quel frastuono e presto si è unito a lei, seguito dalla sorella più piccola. Ben presto hanno cominciato a ballare questa danza gioiosa ed esuberante proprio lì sul prato. (Risate)
And as I walked through the neighborhood, I was amazed and I was moved by the incredible sense of ownership this community clearly felt about this event. "Minto: Live" brought Sydneysiders into dialogue with international artists, and really celebrated the diversity of Sydney on its own terms.
Camminando per il quartiere, mi sono meravigliato ed emozionato per l'incredibile senso di appartenenza che questa comunità ovviamente provava per questo evento. "Minto: Live" ha portato i Sydneysiders a dialogare con artisti internazionali e ha veramente celebrato la diversità di Sydney in un modo tutto suo.
The Sydney Festival which produced "Minto: Live" I think represents a new kind of 21st-century arts festival. These festivals are radically open. They can transform cities and communities.
Il Sydney Festival che ha prodotto "Minto: Live" credo rappresenti un nuovo tipo di festival artistico del 21esimo secolo. Questi festival sono radicalmente aperti. Possono trasformare le città e le comunità.
To understand this, I think it kind of makes sense to look where we've come from. Modern arts festivals were born in the rubble of World War II. Civic leaders created these annual events to celebrate culture as the highest expression of the human spirit. In 1947, the Edinburgh Festival was born and Avignon was born and hundreds of others would follow in their wake. The work they did was very, very high art, and stars came along like Laurie Anderson and Merce Cunningham and Robert Lepage who made work for this circuit, and you had these seminal shows like "The Mahabharata" and the monumental "Einstein on the Beach."
Per capire questo, credo che abbia senso vedere da dove veniamo. I festival artistici moderni sono nati dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale. I leader delle varie città hanno creato questi eventi annuali per celebrare la cultura come più alta espressione dello spirito umano. Nel 1947, sono nati il Festival di Edimburgo, di Avignone e centinaia di altri avrebbero seguito la loro scia. Il risultato artistico era di altissimo livello e sono nate star come Laurie Anderson, Merce Cunningham e Robert Lepage che hanno creato opere per questo circuito e ci sono stati questi spettacoli molto influenti come "The Mahabharata" e il monumentale "Einstein on the Beach".
But as the decades passed, these festivals, they really became the establishment, and as the culture and capital accelerated, the Internet brought us all together, high and low kind of disappeared, a new kind of festival emerged.
Ma con il passare dei decenni questi festival sono diventati istituzioni, e con l'accelerare della cultura e del capitale, con Internet che ci ha uniti, gli alti e i bassi sono più o meno spariti, è emerso un nuovo tipo di festival.
The old festivals, they continued to thrive, but from Brighton to Rio to Perth, something new was emerging, and these festivals were really different. They're open, these festivals, because, like in Minto, they understand that the dialogue between the local and the global is essential. They're open because they ask the audience to be a player, a protagonist, a partner, rather than a passive spectator, and they're open because they know that imagination cannot be contained in buildings, and so much of the work they do is site-specific or outdoor work.
I vecchi festival hanno continuato a prosperare, ma da Brighton a Rio a Perth, è emerso qualcosa di nuovo, e questi festival sono davvero diversi. Questi festival sono aperti perché, come a Minto, capiscono che il dialogo tra il locale e il globale è essenziale. Sono aperti perché chiedono al pubblico di essere attore, protagonista, partner, invece di uno spettatore passivo, e sono aperti perché sanno che l'immaginazione non può essere contenuta in edifici, e tante opere sono legate ad un luogo o sono rappresentate all' esterno.
So, the new festival, it asks the audience to play an essential role in shaping the performance. Companies like De La Guarda, which I produce, and Punchdrunk create these completely immersive experiences that put the audience at the center of the action, but the German performance company Rimini Protokoll takes this all to a whole new level. In a series of shows that includes "100 Percent Vancouver," "100 Percent Berlin," Rimini Protokoll makes shows that actually reflect society. Rimini Protokoll chooses 100 people that represent that city at that moment in terms of race and gender and class, through a careful process that begins three months before, and then those 100 people share stories about themselves and their lives, and the whole thing becomes a snapshot of that city at that moment. LIFT has always been a pioneer in the use of venues. They understand that theater and performance can happen anywhere. You can do a show in a schoolroom, in an airport, — (Laughter) — in a department store window.
Quindi il nuovo festival chiede al pubblico di interpretare un ruolo essenziale nel dare forma all'esibizione. Compagnie come De La Guarda, che io produco, e Punchdrunk creano queste esperienze completamente immersive che mettono il pubblico al centro dell'azione, ma le esibizioni della compagnia tedesca Rimini Protokoll portano tutto a un livello totalmente nuovo. In una serie di spettacoli che comprendono "100 Percent Vancouver", "100 Percent Berlin", Rimini Protokoll fa spettacoli che riflettono realmente la società. Rimini Protokoll sceglie 100 persone che rappresentino quella città in quel momento in termini di razza, sesso e classe attraverso un processo attento che inizia tre mesi prima, poi queste 100 persone condividono storie su loro stesse e le loro vite, e tutto questo diventa un'istantanea di quella città in quel momento. LIFT è sempre stata pioniera nell'uso dei luoghi. Capiscono che il teatro e le esibizioni possono avere luogo ovunque. Si può fare uno spettacolo in un'aula scolastica, in un aeroporto - (Risate) - nella vetrina di un grande magazzino.
Artists are explorers. Who better to show us the city anew? Artists can take us to a far-flung part of the city that we haven't explored, or they can take us into that building that we pass every day but we never went into.
Gli artisti sono esploratori. Chi meglio può mostrarci una nuova città? Gli artisti possono portarci in una parte remota della città che non abbiamo esplorato, o ci possono portare in un edificio di fronte a cui passiamo ogni giorno, ma in cui non siamo mai entrati.
An artist, I think, can really show us people that we might overlook in our lives. Back to Back is an Australian company of people with intellectual disabilities. I saw their amazing show in New York at the Staten Island Ferry Terminal at rush hour. We, the audience, were given headsets and seated on one side of the terminal. The actors were right there in front of us, right there among the commuters, and we could hear them, but we might not have otherwise seen them. So Back to Back takes site-specific theater and uses it to gently remind us about who and what we choose to edit out of our daily lives.
Credo che un artista possa farci vedere persone di cui non ci eravamo accorti. Back to Back è una compagnia australiana di persone con disabilità mentali. Ho visto la loro straordinaria esibizione a New York al Terminal dei traghetti per Staten Island all'ora di punta. A noi, il pubblico, venivano date delle cuffie mentre stavamo seduti da un lato del terminal. Gli attori erano proprio di fronte a noi, lì tra i pendolari, e li potevamo sentire, ma magari non li avremmo visti in circostanze normali. Quindi Back to Back ha preso questo teatro specifico e l'ha usato per ricordarci gentilmente chi e cosa scegliamo di lasciare fuori dalla nostra vita quotidiana.
So, the dialogue with the local and the global, the audience as participant and player and protagonist, the innovative use of site, all of these things come to play in the amazing work of the fantastic French company Royal de Luxe. Royal de Luxe's giant puppets come into a city and they live there for a few days.
Il dialogo con il locale e il globale, il pubblico come partecipante, attore e protagonista, l'uso innovativo di un luogo, tutte queste cose entrano in gioco nell'opera straordinaria della fantastica compagnia francese Royal de Luxe. I fantocci giganti di Royal de Luxe arrivano in una città e ci vivono per qualche giorno.
For "The Sultan's Elephant," Royal de Luxe came to central London and brought it to a standstill with their story of a giant little girl and her friend, a time-traveling elephant. For a few days, they transformed a massive city into a community where endless possibility reigned. The Guardian wrote, "If art is about transformation, then there can be no more transformative experience. What 'The Sultan's Elephant' represents is no less than an artistic occupation of the city and a reclamation of the streets for the people."
Per "The Sultan's Elephant", Royal de Luxe è arrivata nel centro di Londra e l'ha bloccato completamente per raccontare la storia di una bambina gigante e del suo amico, un elefante che viaggia nel tempo. Per qualche giorno, hanno trasformato un'enorme città in una comunità in cui regnavano infinite possibilità. The Guardian ha scritto, "Se l'arte è trasformazione, allora non c'è esperienza che possa cambiarti di più. Quello che "The Sultan's Elephant" rappresenta non è altro che un'occupazione artistica della città e la rivendicazione delle strade da parte della gente."
We can talk about the economic impacts of these festivals on their cities, but I'm much [more] interested in many more things, like how a festival helps a city to express itself, how it lets it come into its own. Festivals promote diversity, they bring neighbors into dialogue, they increase creativity, they offer opportunities for civic pride, they improve our general psychological well-being. In short, they make cities better places to live.
Possiamo parlare dell'impatto economico di questi festival sulle loro città, ma mi interessano molto di più altre cose come quanto un festival aiuti una città ad esprimersi, come la aiuti a trovare la sua identità. I festival promuovono la diversità, stimolano il dialogo tra vicini, aumentano la creatività, offrono motivi di orgoglio civico, migliorano il benessere psicologico generale. In breve, rendono le città un posto migliore in cui vivere.
Case in point: When "The Sultan's Elephant" came to London just nine months after 7/7, a Londoner wrote, "For the first time since the London bombings, my daughter called up with that sparkle back in her voice. She had gathered with others to watch 'The Sultan's Elephant,' and, you know, it just made all the difference." Lyn Gardner in The Guardian has written that a great festival can show us a map of the world, a map of the city and a map of ourselves, but there is no one fixed festival model. I think what's so brilliant about the festivals, the new festivals, is that they are really fully capturing the complexity and the excitement of the way we all live today. Thank you very much. (Applause)
Nel caso specifico: quando "The Sultan's Elephant" è arrivato a Londra appena nove mesi dopo il 7/7, un londinese ha scritto "Per la prima volta dalle bombe di Londra, mia figlia mi ha chiamato con quel brio nella voce. Si era incontrata con altri per guardare 'The Sultan's Elephant' e, come dire, ha fatto un'enorme differenza." Lyn Gardner nel Guardian ha scritto che un grande festival può mostrarci una mappa del mondo, una mappa della città e una mappa di noi stessi, ma non esiste un modello fisso di festival. Credo che la cosa migliore dei festival, dei nuovi festival, sia che catturano completamente la complessità e l'emozione del modo in cui viviamo oggi. Grazie infinite. (Applausi)