I always wanted to become a walking laboratory of social engagement: to resonate other people's feelings, thoughts, intentions, motivations, in the act of being with them. As a scientist, I always wanted to measure that resonance, that sense of the other that happens so quickly, in the blink of an eye. We intuit other people's feelings; we know the meaning of their actions even before they happen. We're always in this stance of being the object of somebody else's subjectivity. We do that all the time. We just can't shake it off. It's so important that the very tools we use to understand ourselves, to understand the world around us, are shaped by that stance. We are social to the core.
Ho sempre voluto diventare un laboratorio ambulante di coinvolgimento sociale, per capire i sentimenti delle altre persone, i pensieri, le intenzioni, le motivazioni, nel momento in cui sono con loro. Come scienziato, ho sempre voluto misurare quell'eco, quella percezione dell'altro che arriva all'improvviso, in un batter d'occhio. Noi intuiamo i sentimenti degli altri. Conosciamo il significato delle loro azioni anche prima che queste accadano. Ci troviamo sempre nella posizione di essere l'oggetto della soggettività di qualcun altro. Lo facciamo continuamente. Non possiamo proprio evitarlo. È così importante che proprio gli strumenti che usiamo per capire noi stessi, per capire il mondo intorno a loro, sono plasmati da quella posizione. Noi siamo sociali fino al midollo.
So my journey in autism really started when I lived in a residential unit for adults with autism. Most of those individuals had spent most of their lives in long-stay hospitals. This is a long time ago. And for them, autism was devastating. They had profound intellectual disabilities. They didn't talk. But most of all, they were extraordinarily isolated from the world around them, from their environment and from the people. In fact, at the time, if you walked into a school for individuals with autism, you'd hear a lot of noise, plenty of commotion, actions, people doing things. But they're always doing things by themselves. So they may be looking at a light in the ceiling, or they may be isolated in the corner, or they might be engaged in these repetitive movements, in self-stimulatory movements that led them nowhere. Extremely, extremely isolated.
Il mio viaggio nell'autismo è iniziato quando vivevo in un'unità residenziale per adulti autistici. La maggior parte di loro aveva passato gran parte della propria vita in ospedale. Questo tanto tempo fa. Per loro, l'autismo è stato devastante. Avevano serie disabilità di apprendimento. Non parlavano. Ma soprattutto, erano incredibilmente isolati dal mondo circostante, dal loro ambiente e dalle persone. Eppure, all'epoca, entrando in una scuola per persone autistiche, si sarebbe sentito molto rumore, molta agitazione, movimento, persone fare delle cose, ma farle sempre per conto proprio. Magari osservano una lampadina sul soffitto, o magari sono isolati in un angolo, o magari sono impegnati in questi gesti ripetitivi, comportamenti auto-stimolanti che non li portano da nessuna parte. Estremamente, estremamente isolati.
Well, now we know that autism is this disruption, the disruption of this resonance that I am telling you about. These are survival skills. These are survival skills that we inherited over many, many hundreds of thousands of years of evolution.
Adesso sappiamo che l'autismo è un'interruzione, l'interruzione di quest'eco di cui vi parlo. Queste sono tecniche di sopravvivenza. Queste sono tecniche di sopravvivenza che abbiamo ereditato in centinaia e centinaia di migliaia di anni di evoluzione.
You see, babies are born in a state of utter fragility. Without the caregiver, they wouldn't survive, so it stands to reason that nature would endow them with these mechanisms of survival. They orient to the caregiver. From the first days and weeks of life, babies prefer to hear human sounds, rather than just sounds in the environment. They prefer to look at people rather than at things, and even as they're looking at people, they look at people's eyes, because the eye is the window to the other person's experiences, so much so that they even prefer to look at people who are looking at them rather than people who are looking away. Well, they orient to the caregiver. The caregiver seeks the baby. And it's out of this mutually reinforcing choreography that a lot that is of importance to the emergence of mind -- the social mind, the social brain -- depends on.
Sapete, i bambini nascono in condizioni di estrema fragilità. Non sopravviverebbero senza chi si prende cura di loro, perciò è logico che la natura li abbia dotati di questi meccanismi di sopravvivenza. Si orientano verso chi si prende cura di loro. Sin dai primi giorni e settimane di vita, i bambini preferiscono sentire suoni umani piuttosto che i rumori dell'ambiente. Preferiscono osservare le persone piuttosto che le cose, e anche mentre stanno osservando le persone, loro osservano gli occhi delle persone, perché gli occhi sono la finestra sulle esperienze dell'altro, tant'è vero che preferiscono osservare le persone che li osservano piuttosto che quelle che guardano altrove. I bambini tendono verso chi si prende cura di loro. E loro cercano il bambino. È al di fuori di questa coreografia che si rafforza reciprocamente che dipende molto di ciò che è importante per l'affermazione della mente, la mente sociale, il cervello sociale.
We always think about autism as something that happens later on in life. It doesn't; it begins with the beginning of life. As babies engage with caregivers, they soon realize that, well, there is something between the ears that is very important -- it's invisible, you can't see it, but it's really critical. And that thing is called attention. And they learn soon enough, even before they can utter one word, that they can take that attention and move somewhere in order to get things they want. They also learn to follow other people's gazes, because whatever people are looking at is what they are thinking about. And soon enough, they start to learn about the meaning of things, because when somebody is looking at something or somebody is pointing at something, they're not just getting a directional cue. They are getting the other person's meaning of that thing, the attitude. And soon enough, they start building this body of meanings, but meanings that were acquired within the realm of social interaction. Those are meanings that are acquired as part of their shared experiences with others.
Pensiamo sempre all'autismo come qualcosa che accade nel corso della vita. Non è così. Comincia con l'inizio della vita. Interagendo con chi si prende cura di loro, i bambini scoprono in fretta che c'è qualcosa, tra le orecchie, di molto importante -- è invisibile, non si vede -- ma è fondamentale, e quel qualcosa si chiama attenzione. Imparano presto, prima ancora di iniziare a parlare che possono prendere quell'attenzione e indirizzarla in modo da ottenere ciò che vogliono. Imparano anche a seguire lo sguardo degli altri, perché ciò che le persone osservano è ciò a cui stanno pensando. Presto, iniziano ad apprendere il significato delle cose, perché quando qualcuno osserva qualcosa, o sta indicando qualcosa, loro non ricavano solo un segnale direzionale, ma ricavano il significato che quella persona dà a quella cosa, il suo atteggiamento, e presto iniziano a costruire questa raccolta di significati, ma di significati acquisiti sul campo dell'interazione sociale. Questi sono significati che vengono acquisiti come parte delle loro esperienze condivise con gli altri.
Well, this is a 15-month-old little girl, and she has autism. And I am coming so close to her that I am maybe two inches from her face, and she's quite oblivious to me. Imagine if I did that to you, came two inches from your face. You'd do probably two things, wouldn't you? You would recoil. You would call the police.
Questa è una signorina di 15 mesi, e ha l'autismo. Le sono talmente vicino che forse mi trovo a cinque centrimetri pollici dal suo viso, e lei non si accorge di me. Immaginate se lo facessi a voi, e mi mettessi a cinque centimetri dalla vostra faccia. Probabilmente fareste due cose, vero? Vi ritrarreste. Chiamereste la polizia. (Risate)
(Laughter)
You would do something, because it's literally impossible to penetrate somebody's physical space and not get that reaction. We do so, remember, intuitively, effortlessly. This is our body wisdom; it's not something mediated by our language. Our body just knows that. And we've known that for a long time.
Fareste qualcosa, perché è proprio impossibile penetrare lo spazio fisico di qualcuno e non ottenere una reazione. Ricordate, lo facciamo intuitivamente, senza sforzo. Questa è la sapienza del nostro corpo. Non è qualcosa che viene mediato dal linguaggio. Il nostro corpo lo sa e basta, e noi lo sappiamo da molto tempo.
And this is not something that happens to humans only. It happens to some of our phyletic cousins, because if you're a monkey, and you look at another monkey, and that monkey has a higher hierarchy position than you, and that is considered to be a signal or threat, well, you are not going to be alive for long. So something that in other species are survival mechanisms, without which they wouldn't basically live, we bring into the context of human beings, and this is what we need to simply act, socially.
Questo non succede solo agli esseri umani. Succede a qualche nostro cugino bellicoso, perché se siete una scimmia, e ossevate un'altra scimmia, e quella scimmia si trova in una posizione gerarchica più alta di voi, e quello viene considerato un segnale di minaccia, bè, non rimarrete vivi a lungo. Perciò quelli che per altre specie sono meccanismi di sopravvivenza, senza di loro praticamente non vivrebbero, noi li inseriamo nel contesto umano, ed è ciò di cui abbiamo bisogno per agire, agire socialmente.
Now, she is oblivious to me and I'm so close to her, and you think, maybe she can see you, maybe she can hear you. Well, a few minutes later, she goes to the corner of the room, and she finds a tiny little piece of candy, an M&M. So I could not attract her attention, but something -- a thing -- did. Now, most of us make a big dichotomy between the world of things and the world of people. Now, for this girl, that division line is not so clear, and the world of people is not attracting her as much as we would like. Now, remember that we learn a great deal by sharing experiences. What she is doing right now is that her path of learning is diverging, moment by moment, as she is isolating herself further and further. So we feel sometimes that the brain is deterministic, the brain determines who we're going to be. But, in fact, the brain also becomes who we are, and at the same time that her behaviors are taking away from the realm of social interaction, this is what's happening with her mind, and this is what's happening with her brain.
Ora, lei mi ignora, e io le sono molto vicino, e voi penserete, magari ti vede, magari ti sente. Bè qualche minuto dopo, lei se ne va in un angolo della stanza, e trova un pezzetto di cioccolato, un M&M. Perciò io non son riuscito ad attirare la sua attenzione, ma qualcosa, una cosa, sì. Ora, la maggior parte di noi fa una grande dicotomia tra il mondo delle cose e il mondo delle persone. Ora, per questa bambina, la linea di divisione non è chiara, e il mondo delle persone non la attira come noi vorremmo. Ricordatevi che noi impariamo moltissimo condividendo esperienze. Quello che lei fa in questo momento fa sì che il suo cammino di apprendimento si discosti attimo per attimo mentre si isola sempre più. Perciò delle volte noi sentiamo che il cervello è deterministico, il cervello determina chi saremo. Ma in effetti anche il cervello diventa chi siamo, e nello stesso momento in cui i suoi comportamenti si distanziano dal campo dell'interazione sociale, ecco cosa sta succedendo nella sua mente e cosa sta succedendo nel suo cervello.
Well, autism is the most strongly genetic condition of all developmental disorders. And it's a brain disorder. It's a disorder that begins much prior to the time that the child is born. We now know that there is a very broad spectrum of autism. There are those individuals who are profoundly intellectually disabled but there are those that are gifted. There are those individuals who don't talk at all; there are those individuals who talk too much. There are those individuals that if you observe them in their school, you see them running the periphery fence all the school day if you let them, to those individuals who cannot stop coming to you and trying to engage you repeatedly, relentlessly, but often in an awkward fashion, without that immediate resonance.
L'autismo è la più forte patologia genetica tra tutti i disturbi dello sviluppo, ed è una malattia del cervello. È un disturbo che inizia molto tempo prima che il bambino nasca. Ora sappiamo che c'è uno spettro molto ampio di autismo. Ci sono alcuni individui che sono profondamente disabili mentalmente, ma ci sono anche quelli dotati. Ci sono quelli che non parlano proprio. Ci sono quelli che parlano troppo. Ci sono quelli che se li osservate a scuola, li vedete correre per tutto il giorno lungo la recinzione esterna della scuola se glielo lasciate fare, e quelli che non smettono di venire da voi e cercano di coinvolgervi continuamente, senza sosta, ma spesso in modo insolito, senza quell'eco immediata.
Well, this is much more prevalent than we thought at the time. When I started in this field, we thought there were four individuals with autism per 10,000 -- a very rare condition. Well, now we know it's more like one in 100. There are millions of individuals with autism all around us.
Questo succede molto più spesso di quanto non pensassimo allora. Quando iniziai in questo campo, pensavamo ci fossero quattro individui con l'autismo su 10 000, una patologia molto rara. Ora sappiamo che è più di uno su 100. Ci sono milioni di persone con l'autismo intorno a noi.
The societal cost of this condition is huge, in the US alone, maybe 35 to 80 billion dollars. And you know what? Most of those funds are associated with adolescents and particularly adults who are severely disabled, individuals who need wraparound services -- services that are very, very intensive. And those services can cost in excess of 60,000 to 80,000 dollars a year. Those are individuals who did not benefit from early treatment, because now we know that autism creates itself as individuals diverge in that pathway of learning that I mentioned to you. Were we to be able to identify this condition at an earlier point, and intervene and treat -- I can tell you, this has been probably something that has changed my life in the past 10 years, this notion that we can absolutely attenuate this condition. Also, we have a window of opportunity, because the brain is malleable for just so long, and that window of opportunity happens in the first three years of life. It's not that that window closes; it doesn't. But it diminishes considerably. And yet, the median age of diagnosis in this country is still about five years, and in disadvantaged populations, the populations that don't have access to clinical services, rural populations, minorities, the age of diagnosis is later still, which is almost as if I were to tell you that we are condemning those communities to have individuals with autism whose condition is going to be more severe. So I feel that we have a bioethical imperative. The science is there. But no science is of relevance if it doesn't have an impact on the community. And we just can't afford that missed opportunity, because children with autism become adults with autism. And we feel that those things we can do for these children, for those families, early on, will have lifetime consequences -- for the child, for the family, and for the community at large. So this is our view of autism.
Il costo sociale di questa patologia è enorme. Solo negli USA, forse tra i 35 e gli 80 miliardi di dollari, e sapete una cosa? Molti di quei fondi sono legati agli adolescenti e soprattutto agli adulti che sono gravemente disabili, persone che hanno bisogno di assistenza completa, di servizi che sono molto, molto intensivi, e quei servizi possono costare oltre i 60-80 000 dollari all'anno. Quelle persone non avevano beneficiato di cure fin all'inizio, perché ora sappiamo che l'autismo si crea da sè mentre si allontanano dal percorso di apprendimento di cui parlavo prima. Se riuscissimo ad identificare questo disturbo allo stato iniziale, intervenire e curare, posso dirvi che, e questo forse ha cambiato la mia vita negli ultimi 10 anni, c'è l'idea che possiamo assolutamente ridurre questo disturbo. Inoltre, abbiamo una vetrina di opportunità, poiché il cervello è plasmabile in quel periodo, e quella vetrina di opportunità si presenta nei primi tre anni di vita. Non è che quella vetrina si chiuda. Non è questo. È che si restringe considerevolmente. Eppure, l'età media per la diagnosi in questo paese è ancora sui cinque anni, e tra le popolazioni svantaggiate, le popolazioni che non hanno accesso a servizi clinici, popolazioni rurali, minoranze, l'età per la diagnosi è ancora maggiore, il che è come dirvi che noi stiamo condannando quelle comunità ad avere individui con l'autismo il cui disturbo sarà più grave. Perciò sento che abbiamo un imperativo bioetico. La scienza è presente, ma nessuna scienza è importante se non ha un impatto sulla comunità, e non possiamo proprio permetterci di perdere questa opportunità, perché i bambini con l'autismo diventano adulti con l'autismo, e noi sentiamo che ciò che possiamo fare per questi bambini, per quelle famiglie, all'inizio, avrà delle conseguenze per tutta la vita, per il bambino, per la famiglia e per la comunità intera. Quindi è questa la nostra idea di autismo.
There are over a hundred genes that are associated with autism. In fact, we believe there are going to be something between 300 and 600 genes associated with autism, and genetic anomalies, much more than just genes. And we actually have a bit of a question here, because if there are so many different causes of autism, how do you go from those liabilities to the actual syndrome? Because people like myself, when we walk into a playroom, we recognize a child as having autism. So how do you go from multiple causes to a syndrome that has some homogeneity? And the answer is what lies in between, which is development. And in fact, we are very interested in those first two years of life, because those liabilities don't necessarily convert into autism. Autism creates itself. Were we to be able to intervene during those years of life, we might attenuate for some, and God knows, maybe even prevent for others.
Ci sono più di un centinaio di geni associati all'autismo. In effetti crediamo che ci possano essere tra i 300 e i 600 geni associati all'autismo, e anomalie genetiche, più che geni soltanto. In realtà abbiamo un bel problema qui, perché se le cause dell'autismo sono così diverse, come si passa da quelle difficoltà alla sindrome reale? Perché persone come me, quando entrano in una stanza dei giochi, riconoscono un bambino che ha l'autismo. Quindi come si passa da cause diverse a una sindrome che ha una certa omogeneità? La risposta è ciò che sta nel mezzo, cioè lo sviluppo. In effetti, noi siamo molto interessati a quei primi due anni di vita, perché quelle difficoltà non si trasformano necessariamente in autismo. L'autismo si crea da solo. Se riuscissimo ad intervenire in quegli anni di vita, potremmo attenuarne alcuni, e chissà, magari anche prevenirne altri.
So how do we do that? How do we enter that feeling of resonance, how do we enter another person's being? I remember when I interacted with that 15-month-old, the thing that came to my mind was, "How do you come into her world? Is she thinking about me? Is she thinking about others?" Well, it's hard to do that, so we had to create the technologies. We had to basically step inside a body. We had to see the world through her eyes.
Come facciamo questo? Come entrare in quel sentimento di risonanza, come entrare dentro un'altra persona? Ricordo che quando interagivo con quella bambina di 15 mesi, ciò a cui pensavo era "Come si può entrare nel suo mondo? Sta pensando a me? Sta pensando ad altri?" È una cosa difficile da fare, quindi abbiamo dovuto creare le tecnologie. Praticamente dovevamo entrare nel suo corpo. Dovevamo vedere il mondo attraverso i suoi occhi.
And so in the past many years, we've been building these new technologies that are based on eye tracking. We can see, moment by moment, what children are engaging with. This is my colleague, Warren Jones, with whom we've been building these methods, these studies, for the past 12 years. And you see there a happy five-month-old, a five-month little boy who is going to watch things that are brought from his world: his mom, the caregiver, but also experiences that he would have were he to be in his daycare. What we want is to embrace that world and bring it into our laboratory, but in order for us to do that, we had to create these very sophisticated measures, measures of how people, how little babies, how newborns, engage with the world, moment by moment. What is important and what is not.
Perciò negli ultimi anni abbiamo costruito queste nuove tecnologie che si basano sul monitoraggio oculare. Possiamo vedere momento per momento con cosa i bambini interagiscono. Questo è il mio collega Warren Jones, con cui abbiamo realizzato questi metodi, questi studi negli ultimi 12 anni, e qui vedete un piccolo di cinque mesi felice, un bambino di cinque mesi che osserverà le cose che sono state portate dal suo mondo, la sua mamma, chi si prende cura di lui, ma anche le esperienze che avrebbe se si trovasse all'asilo nido. Quello che vogliamo è abbracciare quel mondo e portarlo nel nostro laboratorio, ma per fare questo, abbiamo dovuto creare queste valutazioni sofisticate, valutazioni di come le persone, i bambini, i neonati, interagiscono con il mondo, momento per momento, cosa è importante e cosa non lo è.
Well, we created those measures, and here, what you see is what we call a funnel of attention. You're watching a video -- those frames are separated by about a second -- through the eyes of 35 typically developing two-year-olds. And we freeze one frame, and this is what the typical children are doing. In this scan pass, in green here, are two-year-olds with autism. So on that frame, the children who are typical are watching this, the emotion of expression of that little boy as he's fighting a little bit with the little girl. What are the children with autism doing? They are focusing on the revolving door, opening and shutting. Well, I can tell you that this divergence that you're seeing here doesn't happen only in our five-minute experiment. It happens moment by moment in their real lives, and their minds are being formed and their brains are being specialized in something other than what is happening with their typical peers.
Abbiamo creato questi parametri e qui, quello che vedete è ciò che chiamiamo imbuto dell'attenzione. Sate guardando un video. Questi fotogrammi hanno circa un secondo di separazione attraverso gli occhi di 35 bambini di due anni in via di sviluppo, e noi blocchiamo un fotogramma, e questo è ciò che i bambini ordinari fanno. In questa scansione, qui in verde, ci sono i bambini di due anni con autismo. In questo fotogramma, i bambini ordinari guardano questo, l'emozione nell'espressione di questo bambino che litiga un po' con la bambina. Cosa stanno facendo i bambini con l'autismo? Sono concentrati sulla porta girevole, che si apre e si chiude. Posso dirvi che la diversità che vedete qui non si verifica solo in un esperimento di cinque minuti. Si verifica momento per momento nella vita reale, le loro menti si formano, e i loro cervelli si stanno specializzando in qualcosa di diverso da ciò che avviene nei loro amici ordinari.
Well, we took a construct from our pediatrician friends, the concept of growth charts -- you know, when you take a child to the pediatrician, and you have physical height and weight. Well, we decided we were going to create growth charts of social engagement. We sought children from the time they're born. What you see here on the x-axis is two, three, four, five, six months and nine, until about the age of 24 months. This is the percent of their viewing time that they're focusing on people's eyes, and this is their growth chart. They start over here -- they love people's eyes -- and it remains quite stable. It sort of goes up a little bit in those initial months. Now, let's see what's happening with babies who became autistic. It's something very different. It starts way up here, but then it's a free fall. It's very much like they brought into this world the reflex that orients them to people, but it has no traction. It's almost as if that stimulus -- you -- you're not exerting influence on what happens as they navigate their daily lives.
Abbiamo preso in prestito un costrutto dai nostri amici pediatri, il concetto di curva della crescita. Sapete, quando portate un bambino dal pediatra per avere l'altezza fisica e il peso? Abbiamo deciso di creare delle curve della crescita del coinvolgimento sociale, abbiamo cercato bambini appena nati, e quelli che vedete qui sull'asse delle ascisse sono due, tre, quattro, cinque, sei mesi e nove, fino all'età di 24 mesi, e questa è la percentuale del tempo di ispezione in cui si concentrano sugli occhi delle persone, e questa è la loro curva della crescita. Iniziano qui, amano gli occhi delle persone, e rimane piuttosto stabile. Sale un po' in questi mesi iniziali. Vediamo cosa succede nei bambini che diventano autistici. È molto diverso. Inizia da qui su, ma poi va in caduta libera. È come se portassero in questo mondo il riflesso che li fa tendere verso le persone, ma non c'è trazione. È quasi come se quello stimolo, voi non steste esercitando alcuna influenza su ciò che succede mentre navigano nelle loro vite quotidiane.
Now, we thought those data were so powerful, in a way, that we wanted to see what happened in the first six months of life, because if you interact with a two- and a three-month-old, you'd be surprised by how social those babies are. And what we see in the first six months of life is that those two groups can be segregated very easily. And using these kinds of measures and many others, what we found out is that our science could, in fact, identify this condition early on. We didn't have to wait for the behaviors of autism to emerge in the second year of life. If we measured things that are, evolutionarily, highly conserved, and developmentally very early-emerging -- things that are online from the first weeks of life -- we could push the detection of autism all the way to those first months, and that's what we are doing now.
Abbiamo pensato che questi dati fossero talmente rilevanti che volevamo vedere cosa succedeva nei primi sei mesi di vita, poichè se si interagisse con un bambino di due o tre mesi, vi sorprenderebbe vedere quanto sono sociali. Vediamo che nei primi sei mesi di vita quei due gruppi si possono distinguere molto facilmente. Usando questo tipo di parametri, e molti altri, abbiamo scoperto che la nostra scienza può identificare questo disturbo molto presto. Non abbiamo dovuto aspettare che i comportamenti autistici emergessero nel secondo anno di vita. Se misurassimo cose che sono, dal punto di vista evolutivo, molto conservative, e da quello dello sviluppo molto precoci, cose che sono presenti sin dalle prime settimane di vita, potremmo portare la diagnosi dell'autismo fino ai primi mesi, ed è quello che stiamo facendo ora.
Now, we can create the very best technologies and the very best methods to identify the children, but this would be for naught if we didn't have an impact on what happens in their reality in the community. Now we want those devices, of course, to be deployed by those who are in the trenches -- our colleagues, the primary care physicians, who see every child -- and we need to transform those technologies into something that is going to add value to their practice, because they have to see so many children. And we want to do that universally so that we don't miss any child. But this would be immoral if we also did not have an infrastructure for intervention, for treatment. We need to be able to work with the families, support the families, to manage those first years with them. We need to be able to really go from universal screening to universal access to treatment, because those treatments are going to change these children's and those families' lives.
Possiamo creare le migliori tecnologie e i migliori metodi per riconoscere i bambini, ma sarebbe inutile se non dovesse avere un impatto su ciò che succede nella loro realtà nella comunità. Noi vogliamo che quei congegni, ovviamente, vengano usati da chi lavora sul campo, i nostri colleghi, i medici di base, che visitano ogni bambino, e dobbiamo convertire queste tecnologie in qualcosa che darà un valore aggiunto al loro lavoro, visto che vedono così tanti bambini. E vogliamo farlo a livello globale così da non dimenticare nessun bambino, ma sarebbe immorale non avere neanche un'infrastruttura per l'intervento, per la cura. Dobbiamo poter lavorare con le famiglie, dare supporto alle famiglie, gestire quei primi anni insieme a loro. Dobbiamo riuscire a passare davvero dall'analisi globale all'accesso universale alle cure, perché questi trattamenti cambieranno le vite di questi bambini e delle loro famiglie.
Now, when we think about what we [can] do in those first years, I can tell you, having been in this field for so long, one feels really rejuvenated. There is a sense that the science that one worked on can actually have an impact on realities, preventing, in fact, those experiences that I really started in my journey in this field. I thought at the time that this was an intractable condition. No longer. We can do a great deal of things.
Quando pensiamo a ciò che possiamo fare nei primi anni, posso dirvi che, essendo in questo settore da tanto tempo, un uomo si sente davvero rinvigorito. C'è l'impressione che la scienza a cui uno lavora possa avere davvero un impatto sulle realtà, prevenendo quelle esperienze a cui ho dato inizio nel mio viaggio sul campo. Al tempo pensavo che fosse un disturbo non trattabile. Non più. Possiamo fare moltissimo.
And the idea is not to cure autism. That's not the idea. What we want is to make sure that those individuals with autism can be free from the devastating consequences that come with it at times, the profound intellectual disabilities, the lack of language, the profound, profound isolation. We feel that individuals with autism, in fact, have a very special perspective on the world, and we need diversity. And they can work extremely well in some areas of strength: predictable situations, situations that can be defined. Because after all, they learn about the world almost, like, about it, rather than learning how to function in it. But this is a strength if you're working, for example, in technology. And there are those individuals who have incredible artistic abilities. We want them to be free to do that. We want that the next generations of individuals with autism will be able not only to express their strengths, but to fulfill their promise.
L'idea non è di curare l'autismo. Non è questa l'idea. Ciò che vogliamo è assicurarci che le persone con l'autismo possano essere libere dalle conseguenze devastanti che a volte possono derivarne, le disabilità intellettive profonde, la mancanza di linguaggio, il profondo, profondo isolamento. Invece noi sentiamo che le persone con l'autismo hanno una prospettiva molto speciale verso il mondo, e abbiamo bisogno della diversità, e loro possono lavorare molto bene in alcune aree di forza: situazioni prevedibili, situazioni che possono essere definite. Dopotutto, loro apprendono del mondo , piuttosto che come agire in esso. Ma questa è una forza se si sta lavorando, per esempio, con la tecnologia. Ci sono quelle persone che hanno abilità artistiche incredibili. Noi vogliamo che siano liberi di esprimerle. Vogliamo che le prossime generazioni di individui con l'autismo siano capaci non solo di esprimere i loro punti di forza ma anche di mantenere le loro promesse.
Well, thank you for listening to me.
Grazie per avermi ascoltato. (Applausi)
(Applause)